Perché?
Perché uno stato che non garantisce il lavoro al proprio popolo è uno stato che ha fallito in partenza. Non si può definire festa dei lavoratori un giorno imposto da calendario, quando è palese che ,chi ci amministra non è in grado di garantire e vigilare sulle realtà lavorative della propria nazione. Inneggiare a dei diritti che non sono pienamente stati raggiunti è solo la magra consolazione , di una società stanca e demoralizzata...
Era 1855 quando in Australia, venne pronunciato per la prima volta “Otto ore di lavoro, otto di svago, otto per dormire”,che fu ampiamente condiviso dai lavoratori dell'epoca ,massacrati da ore e ore di lavoro, e fu la scintilla per rivendicare dei diritti reali.
Diventò una richiesta Globale, una richiesta comune di un diritto indiscutibile, ed è a questi Uomini e Donne che dobbiamo essere riconoscenti per le basi che hanno posto in materia di "giustizia" lavorativa.
Nel tempo le proteste furono seguite da tutti i lavoratori a livello quasi mondiale, e anche da
noi ci furono le "rivolte". Per noi siciliani , dovrebbe assume un significato maggiore dati gli eventi di Portella della Ginestra,dove durante la manifestazione furono uccise 11 persone in una sparatoria organizzata dalla banda di Salvatore Giuliano, che altro non era l'ennesima pedina di uno stato corrotto. Già perché il punto è questo, le conquiste nel tempo sono andate scemando, perché dove si conquista un diritto, di contro se ne perdono altri. Un lavoratore a cui non viene garantito il minimo sindacale crea una società a cui viene dato il diritto a delinquere.
E allora perché festeggiare? Cosa festeggiare ? se si è perso il valore garantista del lavoro ?! Se le realtà locali e nazionali parlano di disoccupazione ai minimi storici, e poi non si fa nulla per promuovere una ricrescita socio-lavorativa. Il reddito di cittadinanza è stato un colpo di mano, per coprire la mala gestione dello Stato. In tutti i paesi europei e non, vengono riconosciute delle politiche mirate che aiutano l'economia a partire dalle famiglie e dai lavori, garantendo stabilità e supporto, cosa che da noi non esite.
Manca il lavoro?
No! manca il supporto al lavoratore, umiliato per un diritto negato, offuscato,ma la colpa è del rdc si dice ...
No! la colpa è dello stato, delle amministrazioni locali, che non si impegnano ,si indebitano, lasciando nell'oblio la propria forza lavoro, col contentino del Rdc, non è vero che non c'è lavoro. La verità è che si vuole sfruttare la catena produttiva a proprio favore, non garantendo nemmeno il minimo sindacale, e generando così il malcontento del popolo, che preferisce percepire aiuti,e magari arrotondando con lavoretti sottobanco ,o spostandosi in altri Stati, piuttosto che cedere al ricatto legittimo dei datori di lavoro che sfruttando le leggi, mal fatte, e si approfittano dei lavoratori/dipendenti che pur di andare avanti senza garanzie , creano un circuito di delinquenza autorizzata.
Bisognerebbe garantirli quei diritti fondamentali sanciti nello Statuto dei Lavoratori, e non chiacchiericci e polemiche per confondere attraverso pseudo aiuti che non fanno altro che aumentare il debito pubblico e agevolano solo le
mafie...
Il Primo Maggio, va commemorato per non dimenticare tutte quelle persone che hanno lottato per ottenere condizioni di lavoro e di vita umane per tutti e per difendere il proprio diritto al lavoro. Ma bisognerebbe farlo non da spettatori Asettici, piuttosto da Combattenti pacifici ,che credono fermamente nel valore dei diritti che vengono negati....
Il 1 Maggio è la festa dei "non lavoratori" che assaltano le piazze inneggiando ai diritti non riconosciuti , ma che preferiscono stare comodamente seduti, inermi ad aspettare che qualcosa cambi, guardando lo spettacolo di questo governo disfattista che promette promette ma di fatto non cambia,e di non lavoratori che chiedono diritti ma pretendono il Rdc...
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