Era una Gagliano Castelferrato entusiasta e festante, il piccolo paese ennese era pieno di bandiere tricolori sventolanti accompagnate da le note della banda musicale, che già dalle prime ore dell’alba aveva svegliato i trepidanti gaglianesi.
Ad aspettare lui Enrico Mattei presidente dell’ENI in quel 27 ottobre del 1962 c’era un folla immensa.
Affacciatosi al balcone che dava nella piccola piazza cittadina, alla vista di tanta gente e della calorosa accoglienza, Mattei promise ad alta voce e in presenza dell’allora presidente della regione Sicilia Giuseppe D’Angelo di mantenere la parola data e in cambio della concessione rilasciata dalla Regione Siciliana all’Eni per l’estrazione del petrolio dai giacimenti che erano stati scoperti nel territorio di sostenere economicamente l’industrializzazione di quel territorio.
Il ritorno di Mattei in Sicilia a soli 9 giorni dalla firma palermitana dell’accordo raggiunto per il rilascio delle concessioni estrattive era dovuto al malumore che i cittadini gaglianesi avevano esternato nei confronti di quell’accordo sottoscritto anche dal loro sindaco del tempo, un certo Antonio Cuva.
Enrico Mattei, consigliato dal “fido” , Graziano Verzotto, dirigente dell’ufficio pubbliche relazioni dell’Eni in Sicilia, che lo a fare personalmente una visita a Gagliano Castelferrato perché, a dire del Verzotto, la popolazione di Gagliano era nervosa, e parlava di barricate, solo una sua visita poteva far ritornare tranquilla la situazione.
L’invito di Verzotto creò sicuramente qualche problema a Mattei sia per i suoi tanti impegni che per un attentato accaduto all’aeroporto di Gela proprio in quei giorni.
Venerdì 26 ottobre, alle ore 10 del mattino, il presidente Mattei atterrò a Gela.
Quella sera dormì al motel Agip di Gela. L’indomani mattina, in elicottero con il presidente della Regione Siciliana, Giuseppe D’angelo, raggiunse Gagliano Castelferrato dove ad attenderlo, oltre ad una folla immensa, c’erano anche e l’on Calogero Lo Giudice ed il sindaco Cuva.
A Gagliano quel giorno c’era anche il sindaco di Nicosia, avv.Salvatore Motta, che invitò Mattei a pranzo nella sua città.
Mattei accettò l’invito e con l’elicottero dell’Eni, con a bordo D’Angelo, da Gagliano si recò a Nicosia.
Prima del pranzo, in un circolo privato adatto a ristorante di proprietà di Michele Casale, il presidente Mattei andò in municipio per salutare i cittadini nicosiani.
Nel primo pomeriggio Mattei s’imbarcò con D’Angelo sull’elicottero diretto all’aeroporto Fontanarossa di Catania. Sul bimotore Morane Saulnier 756 salirono con Mattei il pilota Irnerio Bertuzzi ed il giornalista americano di Time e Life William MacHale. La sera del di sabato 27 ottobre 1962, l‘aereo, prima di atterrare a Linate Milano, esplose in aria. Quello fu l’ultimo viaggio di Enrico Mattei.
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