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Immagine del redattoreAldo la Ganga

5 GENNAIO 1944 MARIA OCCHIPINTI. UNA DONNA DI RAGUSA COMBATTENTE E PACIFISTA

La data del 5 gennaio è tra quelle che nei secoli e negli anni ha prodotto avvenimenti o anniversari di grande importanza per noi umani.

Nell'imbarazzo della scelta, voglio ricordare che il 5 gennaio sono nati Umberto Eco e Peppino Impastato, è stato ucciso Giuseppe Fava, fu fondato in Germania il nazionalsocialismo, a Praga ebbe inizio la promavera e tantissimi altri avvenimenti. 

Io oggi non voglio parlarv di quello scritto sopra, oggi voglioi  ricordare una grande donna, l'anarchica ragusana Maria Occhipinti. E' lei a guidare, il 5 gennaio del 1945 insieme a Franco Leggio, la rivolta antimilitarista dei "Non si parte" che verrà repressa nel sangue dall'esercito anglo-americano.Maria Occhipinti aveva ventitre anni, era incinta di cinque mesi e viveva con il marito, i genitori, le sorelle nel quartiere dei ‘mastricarretti’, la zona più popolare di Ragusa. Con grande scandalo del marito, del padre e di tutti gli uomini del vicinato si era iscritta alla Camera del Lavoro, organizzando le donne del quartiere mescolandosi alle prime manifestazioni contro il carovita e il mancato pagamento dei sussidi alle famiglie dei richiamati alle armi.

Voglio qui ripubblicare la sua testimonianza  apparsa nel libro  "Maria Occhipinti Una donna di Ragusa", Milano, Feltrinelli 1976.

Dove ha raccontato la sua Vita.


"All’incrocio dello stradone, mi trovai dinanzi al camion, seguita dalle altre donne. Ci avvicinammo agli sbirri, che erano armati, cercando di persuaderli: Lasciate i nostri figli, per carità, lasciateli. Qualcuna tentava di disarmarli o s’inginocchiava per commuoverli. Dei giovani piangevano, altri avevano nello sguardo lampi d’odio. Ma i poliziotti erano impassibili, il camion riprendeva la sua marcia lenta e inesorabile. Allora urlai: Lasciateli! E mi stesi supina davanti alle ruote del camion […] Lo stradone in pochi minuti fu pieno di gente eccitata e pronta a tutto. […] Ma l’ira dei soldati fu tremenda, spararono sulla folla inerme.". Maria viene condannata al confino ad Ustica, dove le nasce la bambina, e poi trasferita con la piccola al carcere delle Benedettine a Palermo, infine liberata per l’amnistia di Togliatti. Morta nel 1996 dopo essersi battuta con le sue ultime forze contro i missili a Comiso.


Un plauso e un grazie a Elisa Di Dio che porto in scena nella stagione teatrale 2016/17 proprio uno spettacolo dedicato a Maria Occhipinti.

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