Esistono, ovunque nel mondo, persone incapaci di comprendere e interpretare le informazioni che ricevono. Si chiama analfabetismo funzionale. Analfabeta funzionale è chi non assorbe nessun tipo di informazione utile da quello che legge, su cartaceo o on-line. È chiaro che per i paesi come il nostro, in cui le percentuali di analfabeti funzionali sono molto alte e trasversali, la comunicazione diventa complicata e basta scrivere un post con caratteri maiuscoli o usare le emoticon per confondere e strumentalizzare la pubblica opinione. Lessico e grammatica diventano discrezionali perché si punta alla "pancia del paese" e l'offesa è d'obbligo e la volgarità anche. I politici ne fanno abuso, pur soffrendone essi stessi, per soffocare le critiche o le voci avverse e in non pochi casi lo alimentano pure. Perché? Per mancanza di contenuti e di argomenti o per meschinità caratteriale? A Leonforte è accaduto e accade ancora spesso di assistere a beghe social fra amministratori e privati cittadini, con grave danno per la buona creanza e del ruolo istituzionale. Che fare? Sperare nella maturità della classe dirigente o nell'intelligenza di chi assiste ai dibattiti? Questo modus operandi si accentua molto in vista delle campagne elettorali nazionali, regionali e soprattutto comunali. A maggio anche i leonfortesi andranno al voto per il rinnovo dell'amministrazione locale e nell'aria si respira già il complotto. I candidati ancora nicchiano perché non è ben chiaro il volere dei partiti di governo e di opposizione. Da Palermo arrivano indicazioni chiare e i singoli che hanno avuto o sperano di avere favori, ubbidiscono. E la volontà popolare? I cittadini seguiranno i dettami dei
caporrioni interessati al mantenimento del loro scranno o proveranno a scegliere secondo scienza e coscienza? Attendiamo e speriamo nel miglioramento o semplicemente nella buona educazione.
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