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Immagine del redattoreGabriella Grasso

A Leonforte il gioco è una cosa seria...ma non per tutti.

Il 27 giugno è iniziato il primo torneo FDS leonfortese. Il torneo di calcio a 5 , under 19, è stato patrocinato dal comune di Leonforte e per 15 giorni impegn







erà lo stadio comunale, che ancora attende un nome. Iniziativa lodevole. Sarebbe altrettanto lodevole individuare o creare ex novo un'area giochi per i bambini e le bambine leonfortesi, perennemente alla ricerca di uno slargo, piazza o "vanedda" per giocare a pallone, a nascondino, alla "larga" o ad acchiapparella. E' importante che il nostro paese trovi un'area a verde destinata ai bambini, che eccezion fatta per il parco "Bambinopoli" adeguato ai più piccoli, ma non ai fututi campioni di calcio, non ha nulla di pubblicamente accessibile. Le aree gioco servono a socializzare e a recuperare il contatto con la fisicità spesso sacrificata ai social. Leonforte non offre un parco in cui calciare un pallone senza incorrere negli strepiti di custodi o di padroni d'automobili, preoccupati giustamente, o di anziani custodi dei tempi passati e delle pubbliche panchine. Creare spazi per i più giovani vuol dire migliorare la qualità della vita dei leonfortesi che sentirebbero loro un paese altrimenti estraneo. Secondo l'Unicef oltre al diritto per i bambini , di accesso ai servizi di base senza alcuna discriminazione, al diritto alla salute, all'educazione, e all'incolumità, una città deve garantire il rispetto del diritto di partecipare alla vita sociale , di influenza sulle decisioni e di libertà di espessione. A questi si aggiungono il diritto di vivere in un ambiente non inquinato e quello di poter accedere a spazi verdi e strade non pericolose." E noi, eredi dei Branciforti, vogliamo farci parlar dietro dall'Unicef?

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