Natale si avvicina, e nei comuni limitrofi è tutto un brulicare di eventi, luccichii e mercatini. Nissoria ha addobbato un albero di ulivo, mettendo insieme flora mediterranea e usanza natalizia. A Leonforte invece non c'è una luminaria, un albero nell'androne del comune o in piazza IV Novembre, non un addobbo o una musichina in filodiffusione. A Leonforte, c'è solamente tanta mestizia. In passato, l'8 dicembre inaugurava le attività natalizie per la gioia di grandi e piccini e principiava la melodia delle feste; quest'anno, al paese riecheggiano solo il silenzio, interrotto dalle veline del primo cittadino sulle malefatte delle passate amministrazioni e il "curtigghiu" sul Piccionigate, ossia sui colombi che stanno decomponendosi sullo slargo antistante la Granfonte: è arte! Affermano gli amanti della bellezza a tutti i costi, celebrano l'effimero e l'eterno; "è lurdia (sporcizia) " rispondono i soliti ignoranti affetti da irrisolti intimi; "è strategia, --sussurrano i complottisti-- Soros & Co. stanno provando a far esplodere una nuova pandemia a partire da Leonforte, che nelle cronache mondiali potrebbe equiparare Wuhan." Tra buio e scarse presenze la tristezza è diventata cronica, e i commercianti che restano e resistono, nonostante l'amministrazione, lamentano l'indifferenza dell'amministrazione; interessata a altre mete oltre stretto, forse. Passerà, e come al solito si torne
rà a sperare per l'anno prossimo per avere luci, eventi, mercatini, presepi e certamente una nuova amministrazione.
Comentarios