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Immagine del redattoreGabriella Grasso

A Leonforte è tempo di comizi.

I comizianti hanno versato profluvi di acqua calda e noi abbiamo appreso che Leonforte versa in condizioni di totale disastro economico, sociale e demografico. Abbiamo sentito quello che sarebbe necessario fare e che anzi avrebbe dovuto essere già stato fatto e poi di ospedale da salvare, con l'arrivo di medici extraeuropei muniti di vista laser dato che la TAC è ancora quella a due strati o di PNRR da usare per tutto il pensabile, ma non necessariamente possibile e abbiamo sentito dire no a ogni compromesso eppure il compromesso è l'arte nobile della politica. Compromesso è una parola compromessa , ma senza la quale è impossibile conciliare pretese differenti e non necessariamente opposte attraverso reciproche concessioni. Non accettare il compromesso significa dare prova di debolezza o di ipocrisia o anche di autoritarismo.


Nella settimana appena passata hanno comiziato quattro dei cinque candidati a sindaca/o e tutti "per quest'aiuola che ci fa tanto feroci" hanno promesso il massimo...


Ha cominciato Il PD, che sabato sei maggio ha portato i Meglio per supportare l'avv. Livolsi e dimostrare il valore del partito contro il finto civismo di tutti gli altri. Il finto civismo che, a loro dire, politicamente vale quanto una macedonia o anche un minestrone e difatti sulla bontà del minestrone non intossicato dall'insistente ortaggio, estivo o invernale ma sempre uguale a se stesso, è tornato, la sera dopo, il candidato Calì di Leonforte ai leonfortesi promettendo, come pure Livolsi aveva già promesso: la dignità...almeno quella perché in questo recente passato la dignità s'è smarrita in un coro di pernacchie sollevate dal ricorrente abuso di panzane e vanterie ridicole. Venerdì 12 maggio è toccato a Cinzia Cammarata. Presentata dall'attenta Carola Lo Pumo come la candidata a sindaca e l'ingegnera, che con un in mano un "pantofolo" e una squadretta ha elencato parte del suo programma e dall'elenco è emerso tutto lo scempio paesano: scuole non ancora adeguate alle normativa antincendio e difficilmente accessibili nelle giornate di pioggia e costantemente bisognose di minuta manutenzione; spostamento del CCR in zona meno prossima a una scuola elementare; adeguamento delle strade ai bisogni dei disabili; aggiornamento del PRG e potenziamento del Pronto Soccorso ma anche tanto altro ancora. Sabato 13 ha comiziato Salvatore Sauro con una lista civica e non più apartitica ma certamente politica e ha concluso con un omaggio enogastronomico per la promozione del made in Leonforte. Sauro ha ribadito che nessuna entità grigia ha corrotto la sua squadra. Nessuna. "Sono un uomo libero" ha detto Sauro e non ho nè avrò padrini.


A sentire la candidata e i candidati sembra che nulla, in questi anni sia stato fatto per garantire la salute e la quotidianità ordinaria dei leonfortesi eppure fra i possibili nuovi, molti sono stati parte dell'affollata amministrazione Barbera: consiglieri e assessori in carica e defenestrati, ma allora domandiamo di chi è la colpa di tanta inettitudine? Del solo sindaco uscente?





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