Il tribunale di Sorveglianza di Roma, il primo dicembre scorso, ha rigettato il reclamo contro l'applicazione dell'articolo 41 bis del regolamento penitenziario in favore di Alfredo Cospito, ritenuto l'ideologo della Federazione Anarchica Informale. Per i prossimi quattro anni, Cospito vivrà in un cubicolo e rischierà la deprivazione sensoriale perchè non avendo collaborato in alcun modo con la magistratura gli è stata applicata l'ostatività, ovvero l'ergastolo senza possibilità di liberazione condizionale e benefici di sorta . Il 41 bis applicato di norma per reati di mafia e terrorismo "è incoerente con la Costituzione" ha detto l'avvocato di Adinolfi, il manager di Anzaldo gambizzato da Cospito. "L'ergastolo è contrario alla rieducazione prevista dalla Costituzione" ma per l'anarchico Cospito nessuna pena sembra essere troppo grave. L'applicazione del 41 bis ha una sola finalità: interrompere le relazioni tra recluso e organizzazione esterna a cui il recluso fa riferimento; tutte le altre limitazioni personali sono da ritenere extra-legali, ma Cospito, non avendo "effettuato nessun percorso di revisione critica", non merita attenuanti e anzi potendo indurre i soggetti più predisposti ad azioni contro lo Stato deve essere "anestetizzato". Cospito potrebbe diventare un modello da imitare e pur appartenendo all'Anarchia, che propugna l'abolizione di ogni forma d'autorità, diventare egli stesso un'autorità nell'ambito della disobbedienza organizzata: un ossimoro. Pur essendo pochi, gli anarchici suscitano diffidenza perchè coltivano il sogno dell'abolizione della gerarchia e l'adozione del consenso orizzontale, autogestito e senza deleghe, per la realizzazione di un cambiamento sociale che cominci dalle relazioni quotidiane ossia la massima possibilità di consapevolezza dell'individuo come tale e non come soggetto eterogestito. Un sogno irrealizzabile, un'utopia che però spaventa, e per questa ragione è meglio estirparne le radici anche incostituzionalmente. Questa è la ragione che tiene Cospito al 41 bis? Così agendo però si rischia di fare di Cospito un martire, non sarebbe meglio trasformarlo in un comune delinquente infangando l'idea che incarna? E' facile — basta riprodurre il caso Soumahoro.
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