Penso che il Sig. Trapani abbia ragione su molte cose.
Prima d’ogni altra sulla questione delle responsabilità della classe politica del 2011.
Direi io una responsabilità trasversale.
Dal tecnico Monti all’UDC Vietti, dalla Finocchiaro al forzista Sisto (attuale Vice Ministro alla Giustizia che oggi, sembra, però aver cambiato idea), per finire al Presidente Napolitano, che, in maniera istituzionalmente scorretta, rilasciò un’intervista ad un importante quotidiano sulla necessità ed inderogabilità della nuova geografia giudiziaria e delle soppressioni dei Tribunali, bla bla bla
dopo che la Corte Costituzionale si era ritirata per decidere la questione di legittimità costituzionale della riforma, turbando così la serenità della Camera di Consiglio.
Per completezza va detto che la Corte ritenne costituzionalmente legittima quella sciagurata legge, in maniera totalmente difforme ad una decisione di qualche giorno prima di una fattispecie perfettamente identica, in materia di stupefacenti, che aveva dichiarato incostituzionale (salto i dettagli tecnici per non annoiare i lettori).
E per amore di verità va ricordato anche che quel Supremo Collegio era presieduto dall’attuale Presidente Sergio Mattarella.
<<Ce lo chiede l’Europa >> ? Tragica verità anche questa.
Il PD ? Grandi le responsabilità di questo partito nella vicenda. La più grave, a mio avviso, quella del segretario di allora Pierluigi Bersani, che, trovandosi ad Enna per tenere una lectio magistralis alla Kore, si rifiutò con una (pietosa) scusa di ricevere una delegazione del coordinamento unitario di Nicosia. Questa scelta politicamente insensata da parte di un dirigente di primo piano come lui, nonostante i miei primi 50 anni di esperienza politica, non sono mai riuscito a capirla.
Che però Bonafede in questa discussione c’entri come “pilato nel credo” non mi pare proprio.
Bonafede ed il M5S, piovuti prepotentemente nello scenario politico, hanno una responsabilità gravissima nei confronti del Paese e degli italiani che la storia -molto meglio di me- sarà in condizione di analizzare e definire.
Istintivamente dico solo di non ricordare, a memoria, un movimento politico così contraddittorio, incoerente e qualunquista come quello loro.
Il Guardasigilli Bonafede, poi, nella fattispecie, così come sottolineo nell’intervista di Germinal della settimana scorsa, non ha rispettato quanto aveva in programma (art.12 contratto), sulla revisione della geografia giudiziaria. In pratica non ha fatto nulla. Ma c’è di più. Non ha mai risposto ai numerosi solleciti ed alle note formali del governo regionale siciliano per la sottoscrizione della convenzione, di fatto rifiutandosi di firmarla.
Infine, a prescindere dalla geografia giudiziaria, confermo il mio giudizio politico su Alfonso Bonafede come Ministro della Giustizia. Lo ritengo veramente il peggiore dal dopoguerra ad oggi.
Certo il suo primato viene insidiato da Andrea Orlando e da Angelino Alfano.
Però lui li supera nettamente
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