Vi è grande fermento qui a Nicosia a seguito delle dimissioni di Luigi Bonelli dalla carica di Primo Cittadino e questo “tira e molla” tra dimissioni e non che francamente, per rispetto di tutti, dovrebbe sciogliersi e quindi permettere ai cittadini di andare a votare a fine maggio. Bonelli sembra volersene andare facendo la “vittima” come si vede da un post su facebook, vittima di chissà quale congiura ma che, piano piano, si sta dimostrando essere inesistente. La verità è ben altra e attraverso la dichiarazione di Antonio Pagliazzo, spogliato dalla carica assessoriale solo per aver voluto lanciare un messaggio politico che non è stato neppure di rottura in quanto alla presidenza del Consiglio Comunale un membro della maggioranza (Letizia D’Amico), possiamo farci un’idea su come sono andati i fatti:
“La crisi politica era già partita molto tempo prima e precisamente già dalle Regionali quando alla stessa competizione erano in corsa il Vicesindaco e un Assessore. Da lì si è venuta a creare una crisi che ha investito il Consiglio Comunale. Non è vero che c’è stato tradimento in quanto Maria Letizia D’Amico, eletta Presidente del Consiglio, appartiene alla maggioranza e, peraltro, erano state poste delle riserve sulla dr.ssa Di Costa, la quale ha pagato errori e orrori politici perpetrati da Bonelli consapevole che nelle riunioni di maggioranza e giunta era emerso un malessere che avrebbe potuto provocare una spaccatura. Ma qual è il problema dato che Maria Letizia D’Amico è consigliera di maggioranza? Forse perché semplicemente non era il candidato imposto da Bonelli. Se parliamo di tradimento, è Bonelli ad aver fatto tradimento perché quello che si è visto certifica non solo un suo allontanamento già fatto nei confronti di alcuni membri della maggioranza che hanno espresso delle legittime perplessità, ma anche nei confronti soprattutto dei cittadini ai quali vorrebbe far credere un’altra realtà nonostante difatti la maggioranza non è più presente da tempo. Sulla riunione citata da Bonelli la situazione che si era venuta a creare era la seguente: o votare la dr.ssa Di Costa e rimandare ad altra occasione un gesto politico “forte” per far comprendere questo malessere, o votare un membro della minoranza, scelta quest’ultima che sì da noi è stata giudicata “tradimento” e che non abbiamo neanche preso in considerazione. Informati, pochi minuti prima del Consiglio Comunale (perché la nostra scelta era, ovviamente, sulla Di Costa in rispetto alla maggioranza), che da parte della minoranza poteva trovarsi convergenza su un altro nome appartenente alla maggioranza, ovvero Maria Letizia D’Amico, si è deciso che quello fosse il segnale politico corretto da dare.
La perdita di controllo da parte di Bonelli dinnanzi alla legittima richiesta di dimissioni, denota il nervosismo covato già da tempo e che è semplicemente esploso con questo evento. Stiamo, alla fine, parlando di una “scusa” usata per nascondere una crisi ben più grave. Peraltro anche la presidente del Consiglio è stata ulteriormente vittima di epiteti vergognosi da parte di qualche membro della maggioranza.
Una crisi che ha avuto anche una serie di fatti incresciosi che hanno investito me personalmente e un altro membro della maggioranza da parte di uno stretto collaboratore del Sindaco e che travalicano le sfere personali e politiche e che meritano di essere valutati in sfere “altre”. Fatti che hanno investito anche il sindaco Bonelli e che non ha saputo comprendere il disagio creatosi preferendo propendere per una parte e lasciando noi, che siamo vittime di questo comportamento, soli e, peraltro, allontanati politicamente.
Tutti questi eventi hanno avvelenato gli animi con particolare riguardo verso l’attuale Presidente del Consiglio che, più di tutti, si è sentita sola e vittima non solo degli eventi ma anche dell’atmosfera che si è venuta a creare con silenzi assordanti e la non volontà di affrontare a pieno la questione. Chi ha tradito chi?”
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