Il 27 dicembre, presso la proloco di Assoro, è stato presentato il libro "Il valore di un No", sottotitolo: La storia di Angelo Chirdo, un italiano militare internato in un lager nazista. Lettere dal lager.
Il libro edito da Euno edizioni, è stato accompagnato dalle immagini dell'esercito regio e da un sottofondo musicale, che ricordava l'attività di musico di Angelo Chirdo e il tutto è stato curato dal presidente della proloco Ferdinando Di Marco. Un contributo importante è stato dato dalla testimonianza della figlia di Chirdo, Lucia e dalla pronipote Stella, che hanno riflettuto sul ruolo di un uomo diventato eroe a sua insaputa e suo malgrado, dopo la morte. Angelo Chirdo fu uno dei 50.000 I.M.I. morti in campo di prigionia. 50.000 su più di 600.000 uomini, vessati, affamati e sfruttati da Hitler con la compiacenza di Mussolini. La storia degli I.M.I. è ancora poco nota nonostante i tanti documenti e le molte testimonianze. La loro può essere definita gobettianamente l'autobiografia di una nazione che manda a morire la gioventù italiana, in nome di una guerra di conquista e rapina e poi li abbandona alla mercé del Terzo Reich come ritorsione al rigetto del fascismo. La memoria degli I.M.I. è stata cancellata, volutamente, nel dopo guerra per ragioni ideologiche, opportunistiche e di narrazione resistenziale, che si volle maschia e militarizzata. Oggi, a ottant'anni, da quei fatti, la Resistenza è raccontata nelle sue molte sfaccettature: CIVILI, FEMMINILI E DISARMATE. Il libro di Chirdo, su Chirdo, il cui titolo richiama Guareschi e i no reiterati degli uomini che compresero la forza del rifiuto alla volontà nichilista del fascismo, vuole dare voce al testimone diretto di quei fatti, alle sue sofferenze, alle sue traversie per scoprire la profonda umanità dei resistenti che fecero l'Italia democratica e repubblicana nonostante i camerati di ogni tempo.
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