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Francesco Salamone

BERLUSCONI NEL GIRONE NUMEROSO DEI RANCIDI




Prima il Quirinale, ora Palazzo Madama. Dunque ripresa la scena, ringalluzzito per il ritorno in prima linea, il Cavaliere crea scompiglio, getta petardi, accidenta il percorso del governo nascente e di qualsiasi cosa possa innaffiare il suo narcisismo patologico.


Perchè lo fa?

Perchè vuole dimostrare di contare ancora, di essere un protagonista.

Che il protagonismo lo eserciti in politica, su un letto, in un convivio, in un’aula di Tribunale, in una sala cosmesi o operatoria, sotto l’albero di Natale o in ginocchio in un confessionale, poco importa.

Fondamentale è avere il faro puntato su di sè.


Quanti sono quelli come Berlusconi?

Neutralizzarli? Impossibile.

Ci può pensare solo la Natura.


A 86 anni e con un grande futuro dietro le spalle, l'uomo va a briglia sciolta, dice quello che gli passa per la testa, per poi contraddirsi due minuti dopo, per poi riaffermarlo i cinque successivi.

Ogni giorno sarà così, per la pasionaria della Garbatella e per tutti, soprattutto per la Fascina e il responsabile dei suoi scudieri.


Il problema è un vecchio ex presidente del Consiglio che non si rassegna al cono d'ombra, che non sopporta che sotto i riflettori ci sia qualcun altro da lui, meno che mai una donna, che il governo che si appresta a nascere non abbia inciso a caratteri cubitali, sulla facciata, il proprio nome.


"La vita si stanca di chi dura", scriveva Pasolini, ma chi dura non si stanca della vita quando è convinto di essere il fulcro di ogni cosa e che la vita sia una galleria di specchi che riflettono senza sosta la propria immagine.


La vecchiaia è essa stessa una malattia, che può svilupparsi sin dal malinconico incedere della clessidra giovanile.

Dategli pura una pillola, che vi dirà che non gli è stata prescritta da nessuno….

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