Tutto è iniziato dopo un mio post fatto su facebook a proposito del rifiuto della nota artista di cantare Bella Ciao, perché farlo significava fare propaganda.
Ne è nato un vibrante dibattito, a dimostrazione delle polemiche suscitate da questa scelta della Pausini.
Di seguito pubblico il botta e risposta tra me e il mio caro amico Francesco Salamone.
LA BOTTA
"Caro Aldo, per tutto il Bene che ti voglio..
Bella ciao è una canzone oscena, orrenda.
Anzitutto è un plagio, tratto dal canto delle mondine, povere donne che andavano a rovinarsi la salute raccogliendo il riso.
Non è mai stata rappresentativa della fantomatica resistenza.
E poi ha un ritmo da ballo latinoamericano (di quelli dell'estate) un testo da bambini dell'asilo, ed è stata utilizzata non per festeggiare non la liberazione dai fascisti ma il passaggio di proprietà dai nazionalsocialismi all'odierno Occidente che, dopo ottant'anni, sta calando la maschera, mostrandosi per quel che è.
Il problema non è nemmeno che Bella Ciao sia una canzone politica: semplicemente qui in Italia le canzoni sono consentite solo a senso unico, ossia se celebrano la bellezza dell'amore gaio e arcobalenato.
Se poco poco, si mostrano altri colori, ecco la censura.
Laura Pausini ha fatto benissimo a rifiutarsi.
Un abbraccio affettuosissimo.
LA MIA RISPOSTA
" Cercherò di rispondere a Francesco Salamone per punti e in modo più sintetico possibile
1.La storia di “Bella ciao” è stata scritta tante volte, ma è documentata la scoperta che il ritornello di questa canzone sia stato suonato e inciso già nel 1919 a New York in un 78 giri con il titolo “Klezmer-Yiddish swing music”.
La canzone divenne inno ufficiale della Resistenza solo vent’anni dopo la fine della guerra. Cesare Bermani, autore di uno scritto pionieristico sul canto sociale in Italia, parla di invenzione di una tradizione. Poi a consacrare il tutto è arrivata Giovanna Daffini, che nel 1962 aveva cantato una versione di “Bella ciao” nella quale non si parlava di invasori e di partigiani, ma di una giornata di lavoro delle mondine.
La consacrazione avvenne nel 1964 quando il Nuovo Canzoniere Italiano presentò a Spoleto uno spettacolo dal titolo “Bella Ciao” in cui la canzone delle mondine apre il recital e quella dei partigiani lo chiude.
Quindi come si vede nessun plagio e nessun ritmo latino americano.
1.b. A proposito di plagio magari puoi chiedere alla Pausini come si fa visto i problemi avuti con i Genesis e altri cantanti internazionali.
2. Saprai certamente, caro Francesco, che molto spesso i movimenti sociali e radicali, per fare più presa nei ceti popolari hanno usato aree musicali famose, il mio pensiero va al VA PENSIERO, diventata la colonna sonora di quel bellissimo testo di Pietro Gori, INNO DEL PRIMO MAGGIO, o tante altre…..
Quindi il fatto che Bella Ciao si riconduce al canto delle mondine, rientra nella normalità di quel periodo storico.
3. Il testo tuo malgrado è famosissimo in tutto il mondo, infatti Bella Ciao e stata cantata in almeno 50 lingue diverse e in almeno 150 paesi al mondo, per ricordarti, dalle ragazze di Kobane, alle praterie africane…. Da Kiev alla Bolivia
Non c'è canzone al mondo capace di scatenare un’euforia collettiva come Bella ciao, … … … le sue note sono una bandiera di libertà perché quelle parole che tutti sanno a memoria rilasciano un’energia speciale.
Ogni movimento ha il suo vessillo e un suo riferimento canoro, questo è il nostro, lo voglio celebrare al di la di ogni riferimento al periodo (di festa), perché conosciuto in tutta Europa come canto di ribellione al nazi-fascismo, ora nelle sue più moderne espressioni contro l’insorgere delle nuove destre.
E credimi proprio perché è patrimonio di una idea della vita e della libertà, non iscritta esclusivamente a una parte politica è diventata universalmente un simbolo.
E proprio per questo quotidianamente viene attaccata e quando possibile bistrattata…..
Ma rassegnatevi, Bella Ciao fa parte ormai del DNA di miliardi di persone che amano e lottano per la libertà e contro l'ingiustizia.
Con affetto e immutata amicizia."
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