Di recente il primo cittadino leonfortese, sulla sua pagina Facebook, ha usato la parola "curtigghiu" per sminuire un editoriale. "Curtigghiu" ossia chiacchiericcio immotivato è usato per svilire o definire argomenti non contestualizzati. L'editoriale tacciato di "curtigghiu" contestualizzava invece gli argomenti e li perimetrava nel tempo e nello spazio così come conviene a chi non è uso al "curtigghiu". Perché dunque il primo cittadino ha usato il termine "curtigghiu"? Per amore di vernacolo? Sembra, alla scrivente, che a Leonforte, in linea con la politica nazionale e internazionale, aleggi un clima oppressivo mirante a aggiustare la libertà di parola non condizionata da interessi opportunistici. Sembra, alla scrivente, che Curtigghiu sia diventata la parola passepartout per tacciare i pensieri non conformi al gradimento dominante eppure il sindaco Livolsi ha tenuto un livello alto e rispettoso per tutta la campagna elettorale, garantendo vicinanza e ascolto a chiunque . Sia all'altezza delle sue promesse elettorali, sindaco. Lo domanda una cittadina leonfortese. Il vittimismo "piagnone" è proprio della peggiore destra e dunque lontanissimo dai suoi ideali partitici e personali, che mai potrebbero perseguitare il reato di opinione avversa. Eduardo Galeano battezzò “democratura”: una democrazia che millanta un’appartenenza ai valori democratici, ma che agisce di fatto in maniera illiberale, scagliandosi contro le sue figure più esposte a suon di querele e attacchi personali. Sono certa che lei, signor sindaco, non gradisca i laudatores pronti a saltare da un carro all'altro con agilità insospettabile. Sono certa che la sua maturità personale sia pronta a sopportare il confronto e anche la critica. La invito pertanto a non ricorrere a parole sminuenti l'intelligenza di chi le usa, la lingua italiana è ricca di sinonimi e anche il parlato locale ne ha di parecchi. A "curtigghiu" alterni altro altrimenti potrebbe sembrare che il "curtigghiu" le sia caro.
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