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Immagine del redattoreAldo la Ganga

CATENO DE LUCA E LE MUTANDE IN PARLAMENTO.




I sondaggisti sono tutti sorpresi, Cateno De Luca, candidato alla presidenza della regione Sicilia e le liste che lo supportano, sono a pochi punti dal candidato del centrodestra Schifani., tracollata invece la candidata del centrosinistra Chinnici


De Luca si presenta, come rivoluzionario ed unica e vera novità di queste elezioni regionali.

Io penso che non è cosi.

La sua storia ricalca altre storie già viste.


Vi ricordate di Mussolini?,

Tanti fanno fatica a ricordarsene , soprattutto quelli di Fratelli d'Italia.

Lui, Benito, era giornalista e all’inizio era socialista.

Sulla palude italica del primo dopoguerra fondò il fascismo.

Egli era un carismatico show man, era anticlericale (da giovane), poi firmò i primi patti lateranensi……

Sappiamo come è andata a finire.


Vi ricordate di tale Guglielmo Giannini.

Giornalista e commediografo. Nel 1944 fondò il Fronte dell’Uomo Qualunque. Era incazzato con il regime dei “partiti” e ce l’aveva con tutti al grido di “Abbasso tutti”.. Dopo un primo exploit si alleò prima con la DC, poi con il PCI, poi confluisce nel PLI, infine scompare.

Sappiamo come è andata a finire.


Vi ricordate di Berlusconi?

Egli era all’inizio socialista. Forza Italia nacque quando la prima repubblica crollava e la sinistra avrebbe vinto per sola inerzia e non certo per merito. Berlusconi si infilò in mezzo e vinse. Aveva i soldi ed altro. Della Chiesa non gliene importava nulla ora sostiene che non è possibile fare leggi che non siano cristiane.

Non sappiamo ancora con certezza come andrà a finire, perché a 84 anni e un centinaio di processi, lo vediamo ancora candidato e in corsa per la presidenza della Repubblica….

Ma lo possiamo immaginare.


Vi ricordate del il PD

Egli era erede del vecchio PCI, poi diventato PDS.

Nei suoi quindici anni di vita, ha totalmente dimenticato le sue nobili origini sociali, per giocare " a "guardie e ladri" con i ricchi. Le sue politiche e le sue scelte , hanno contribuito a fare dell' Italia un paese sempre più disequilibrato ed ha alimentato e sostenute le diseguaglianze sociali.

Scelte che hanno influenzato notevolmente la qualità della vita di noi tutti ed hanno emarginato le idealità della politica. Molti, suoi dirigenti e leader hanno inoltre dimostrando grandi capacità nel indirizzare sviluppo e finanze in territori ed imprese "contingenti" hai loro interessi.

Non sappiamo ancora con certezza come andrà a finire, visto che ancora sono in corsa per mantenere in mano le redini del potere, ma lo possiamo immaginare.


Vi ricordate della Lega di Bossi? e di quella di Salvini?

Egli era all’inizio un movimento socialista secessionista. Oppositore dei politici di professione, è stato alleato con Forza Italia e AN, ed con i 5 Stelle. Nel suo delirio “geopolitico” fa persino riti pagani alla foce del Po, ma adesso risulta abbastanza alleato con la gerarchia ecclesiastica e conduce battaglie contro l’Islam, contro gli immigrati, a favore di un nuovo Far West tra cittadini, indossa felpe di Casa Pound e di tanti altri. Un movimento/partito forte con i deboli e scodinzolatore con i forti.

Ed ultimamente e più d’una volta, gli si sono pure appiccicati sulle mani un pò di euro degli italiani.

Non sappiamo come andrà a finire, anche perché sono ancora in corsa, ma lo possiamo sperare e immaginare.


E infine, conoscete veramente Cateno De Luca?

A 18 anni viene eletto consigliere comunale, a 22 anni viene nominato assessore del suo comune Fiumedinisi, dal 2003 al 2008 ne diventa sindaco.

Nel 2006 si candida all'Assemblea Regionale Siciliana per le elezioni regionali, risultando eletto deputato, con il Movimento per le Autonomie di Raffaele Lombardo.

Nel 2007 inscenò una protesta spogliandosi e mettendosi in mutande nella sala stampa di Palazzo dei Normanni

Non per protestare contro la mafia, la mancanza di lavoro e la miseria di centinaia di migliaia di siciliani, ma bensì per protestare contro la decisione dell'allora presidente dell'Ars di non inserirlo in commissione bilancio.


Sempre tra le file dell'Mpa viene rieletto anche alle successive regionali del 2008.

Nel 2011 si dimette da sindaco della sua città e si candida l'anno successivo come sindaco di Santa Teresa di Riva, vincendo al primo turno e rimanendo in carica fino al 2017.

Dal 21 giugno al 19 luglio 2011 è sospeso dalla carica di deputato regionale, ai sensi della legge 19 marzo 1990, n. 55, perchè posto agli arresti domiciliari.


Nel frattempo alle regionali siciliane del 2012 si candida alla Presidenza della regione, sostenuto dalla lista Rivoluzione Siciliana, che comprendeva anche l'associazione autonomista Sicilia Vera, da lui fondata dopo la fuoriuscita dal Mpa.

Ottiene tuttavia solamente l'1,23% dei voti, non venendo contestualmente rieletto all'ARS.


Nel 2017 Sicilia Vera stringerà un accordo con l'UDC, in vista delle regionali siciliane del 5 novembre 2017: De Luca viene rieletto deputato all'ARS nelle liste dell'Unione di Centro, ma il 20 dicembre lascia quel partito e aderisce al Gruppo misto.

Nel 2018 diventa sindaco di Messina e nell' Ottobre del 2021 dichiara che ci concorrerà alla carica presidente della Sicilia.

La storia recente dice che da quasi un anno gira in lungo e in largo la Sicilia per rifarsi una verginità politica e convincere i siciliani che con lui si farà la rivoluzione e la Sicilia risorgerà.

La vicenda politica ( ho volutamente omesso di parlare delle sue vicende giudiziarie, per evitare facili strumentalizzazioni) dimostra chiaramente che chiunque una mattina si alza al grido di “vaffanculo tutti” ottiene visibilità e potere perché cavalca un malessere che non può essere ignorato.

La malattia non produce la cura, ma produce un’altra malattia, che a sua volta si sovrappone all’altra malattia e devasta il Paese, uccidendo nella culla ogni tentativo democratico e collettivo di far uscire la nostra terra da questo circuito infernale..

E’ evidente e chiaro che non serve cambiare partito, movimento o casacca.


Bisogna rottamare la democrazia parlamentare, e sostituirla con una democrazia partecipata, libertaria e diretta


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