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Harvey Dent

CHI DI ANTIFASCISMO FERISCE DI ANTIFASCISMO PERISCE

Rieccoci, nuovo pubblico che sta apprezzando i nostri articoli sulle due facce dell’onorevole Venezia. Ed oggi che si parla di 25 aprile, di antifascismo e delle varie diatribe su questo punto, l’attenzione non può che ricadere nuovamente su Troina e il comportamento alla Giano Bifronte o alla Due Facce dell’eroico onorevole Venezia e del suo erede Giachino. Veniamo ai fatti: viene tolta la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, gesto che può avere il suo perché anche se all’atto pratico pensarci dopo 80 anni sembra più propaganda che altro (ma con ciò non si può dire che sia sbagliato). Eppure l’aula consiliare del comune di Troina è dedicata a Silvestro Graziano, onorevole, che non aveva la tessera del partito fascista, però non è certo un “fiero oppositore del regime fascista” come in maniera trionfalistica veniva presentata dalla stampa nel 2017 al momento dell’intitolazione (era Venezia) di quell’Aula. Graziano non aveva la tessera fascista quando il fascismo salì al potere, però era iscritto al gruppo della democrazia liberale e i liberali col primo fascismo un pochettino se la sono intesa (il primo Giolitti). Però è anche vero che i liberali parteciparono all’Aventino che, per quanto mossa rivelatasi inutile, era comunque uno spartiacque tra chi continuava e chi no a intendersela col fascismo. Beh, Graziano non risulta nella lista dei deputati decaduti a seguito della secessione. Ma come? Un fiero oppositore del regime fascista nell’unica occasione di dignità del Parlamento contro il fascismo non vi partecipa? Non era fascista però sempre meglio tenerselo buono il fascismo… E talmente non era fascista che ad un certo punto escono addirittura articoli di giornale in cui parlano dell’intenzione di Graziano di iscriversi al Partito Nazionale Fascista. Potrebbe anche non aver avuto la tessera, però non vi pare ci sia un poco di “trasi nesci” col fascismo? E ve la possiamo dire una cosa: paradossalmente, questo “trasi nesci” è ancora più grave e non lo diciamo noi, lo dice addirittura Dante Alighieri che pone coloro che non hanno saputo prendere una posizione addirittura fuori dall’inferno, altro che dedicargli aula consiliare! Che poi, a volerla dire tutta, tanto ignavo non era perché comunque diverse prove e ricostruzioni lo danno aderente al Partito Fascista (e non era certamente in un’epoca in cui la tessera significava già “Per necessità familiare”). Ma vabbè se l’onorevole Venezia, sol perché Farinacci lo indicò per turbamento dell’ordine pubblico, dice che Graziano è un fiero oppositore del regime fascista degno di avere intitolata l’aula consiliare del Comune di Troina, allora si cancelli la storia e tutte le prove che non avallano il verbo veneziano sono certamente un falso costruite cent’anni fa per permettere a noi, che siamo caduti nella trappola prevista cent’anni fa, di criticare l’onorevole Venezia che peraltro, ricordiamo, il 25 aprile del 2021, in periodo covid con diversi comuni in zona rossa andò a Enna e si fece pure la foto assieme ad un gruppetto di persone (disse che fu una cerimonia sobria! A Troina non c’erano antifascisti da celebrare “sobriamente” e quindi si è scelto, in maniera poco opportuna, di andare in altri comuni? Possono essere rispettate le leggi anti-covid, ma c’è una legge ben più altra non scritta che è quella del “è opportuno in un periodo di sofferenza”?).

Ah, comunque, il Graziano era anche massone! Una via a Licio Gelli no (si scherza ovviamente)?



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