Fra Cornelio da Nicosia, alias Giancarlo Cianciardo e' stato un frate dell'ordine di san Francesco, conventuale e maestro in teologia.
Luterano.
Per questo venne condannato dal tribunale della santa inquisizione al rogo e arso vivo l'8 giugno 1561.
Di seguito pubblichiamo un estratto di questa vicenda tratto dal REGISTRO DELL’INQUISIZIONE SICILIANA, TOMO DAL 1487 AL 1732.
Nicosia. Fr. Cornelio da Nicosia alias Giancarlo dell’ordine di
S. Francesco, conventuale, maestro in Teologia, Luterano, fu ammesso a
riconciliazione nel piano della Loggia nell’Atto celebrato a 18 giugno
1553. Li suoi errori furono li seguenti: Dicea che la Bolla delli censi a
dieci per cento era ingiusta. Dicea che non doveano essere li religiosi.
Dicea che non dovea tenersi croce in chiesa, né adorarsi li santi, eccetto
Dio. Che li suffraggi delli santi non sono necessarii alla Chiesa; dicea che
M. V. non era nostra speranza, né dovea adorarsi. Che li Maomettani non
teneano libero arbitrio. Che l’uomo facendo opere per timore dell’inferno
non facea bene. Che le bone opere non erano necessarie alla salute, neppure le Bolle, e che bastava confidare nella passione di Cristo. Che l’acqua benedetta non togliea li peccati veniali ecc. Poi ricaduto nelli stessi errori, fu rilassato in persona al braccio secolare, e letta la sua sentenza a 8 giugno 1561 nella Bocceria vecchia, fu prima degradato. Insieme con esso fu arso, rilassato in persona, Gio. Cigliuto, luterano di Noto.
Quando l'integralismo cattolico di allora era identico all'integralismo islamista di oggi. Auguro a Nicosia di onorare il suo sapiente concittadino, fra Cornelio, come fu onorato Giordano Bruno.