Le feste sono finite anche a Leonforte. Presto tornerà il vuoto in piazza IV Novembre e Carella. Le casette giallo/pesca inutilizzate, per la maggior parte del tempo, verranno riposte in attesa della sagra della Pesca IGP di Leonforte, il gommone a tema Far West (Babbo Natale l'avevano finito) verrà sgonfiato e il pino (di abeti non avevamo a disposizione) , spogliato dalle lucine, smetterà di brillare. Gli aranci del Corso Umberto I saranno nuovamente brulli e il paese un poco alla volta smaltirà la sbornia delle tante iniziative: concerti, incontri letterari (anche nel nome di Onore e Famiglia), performance teatrali in sale adibite a teatro pur non essendolo, hanno coinvolto gli aficionados e l'amministrazione, che ha presenziato a molti dei tanti appuntamenti. Giusto uno o due sono stati dimenticati: la serata di raccolta fondi per l'Avis, organizzata da Tandem Marraffino&Fiorella e il concerto dell'Epifania tenuto dalla banda musicale G. Lo Gioco, ma è comprensibile; mettere in moto la macchina delle feste costa fatica e denaro e non a tutto è possibile garantire la propria partecipazione. In entrambi i momenti dimenticati è stata lamentata l'assenza di un luogo adeguato alle esibizioni artistiche e a fine dell'applauditissimo concerto dell'Epifania, il presidente Ivan Lo Gioco ha ringraziato la generosità di padre Domenico che ha messo a disposizione le stanze dell'ipogeo della sua chiesa per permettere ai musici di provare e riunirsi, in attesa che la sede di palazzo Gussio torni a essere agibile. A breve lo sarà aveva garantito già diversi mesi addietro il sindaco Livolsi, ma è comprensibile un certo dilatarsi del tempo in chi opera costantemente per il bene dell'intera comunità. A breve la banda musicale potrà rientrare nei locali del palazzo attenzionato e in attesa di essere recuperato. Occorre tempo per fare ed effettivamente smantellare un anno è cosa ardua: c’abbiamo messo 365 giorni per lavorare, costruire, creare, servire, farci servire, produrre, consumare, prendere e lasciare. Non è cosa da poco, mollare tutto lì per ricominciare da capo, senza apparente soluzione di continuità. Un anno nuovo è cominciato e sebbene la Crisi imperversa, i leonfortesi scendono all'Outlet per gli Sconti. Calano i consumi e i paesani puntano all’acquisto intelligente della griffe perché apparire ricchi è fondamentale specie per i poveri. I leonfortesi amano l’outlet. Capi griffati. ma non troppo ( tornassero i Russi potremmo rivedere le vetrine dell'extralusso). Sconti fino al 70% sulla merce delle stagioni precedenti, campionari per la vendita delle collezioni, prodotti di seconda scelta, ma l’acquisto è
assicurato. Così, mentre i negozi “normali” stentano a sopravvivere, è boom per quelli che propongono la Firma. L'outlet è un box per consumatori consumati dal desiderio di ostentare e per ciò funziona. In attesa del prossimo Consiglio comunale a porte serrate e senza streaming per scongiurare imbarazzi in amministrazione salutiamo l'anno 2024, certi che fra un anno se ne andrà.
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