In Italia viene denunciata una violenza di genere ogni 131 minuti . Questo è grave specie se alla denuncia non segue nessuna azione di contrasto, cosa che è emersa chiaramente dalle migliaia di risposte postate nella pagina ufficiale della polizia di Stato, sotto la poesia di Cristina Torre Càceres. i commenti delle donne raccontano cosa significa denunciare e sentirsi non credute, inf
antilizzate, ridicolizzate, prese in giro, se non molestate dalla stessa Polizia. Il pinkwashing non basta e questa volta è stato detonante.
In Italia le forze dell'ordine non possono e spesso non vogliono dare aiuto a chi denuncia una violenza o una scomparsa e il femminicido di Giulia Cecchettin ha evidenziato anche questo.
Secondo gli ultimi sviluppi sul caso Cecchettin , la sera di sabato 11 novembre, il vicino della famiglia Cecchettin avrebbe segnalato al 112 un litigio violento nel parcheggio in cui avvenne la prima aggressione a Giulia. Nonostante la segnalazione della violenza in corso, i Carabinieri non inviarono alcuna pattuglia perchè erano impegnati in altro, altrove e il giorno dopo nonostante le preoccupazioni del papà, nella denuncia presentata ai carabinieri della sezione di Vigonovo, la scomparsa di Giulia Cecchettin venne classificata come "allontanamento volontario" e quindi si escluse il pericolo di vita.
Questo modus operandi è il frutto della sottovalutazione sistemica della violenza di genere da parte delle forze dell’ordine, ma anche da parte dei tribunali e di tutti i soggetti che sono all’interno della rete antiviolenza quindi del Pronto Soccorso, dei servizi sociali e per estensione, delle persone comuni. Questa indifferenza al dolore delle donne diventa per la donna che è in quel momento è vittima di violenza una condanna, talvolta a morte, come è avvenuto per Giulia. Lo Stato quanto ancora è disposto a tollerare la violenza di genere? Il silenzio è complice dei femminicidi e quindi facciamo rumore, "gettiamo voci" così dovranno ascoltarci per FORZA, la stessa che usano i violenti per zittirci.
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