Dalla Germania al resto d'Europa, fino a Dittaino, gli agricoltori protestano per le riforme ambientali e l'aumento dei costi di produzione. A metà dicembre, gli agricoltori tedeschi bloccarono Berlino, li seguirono i francesi e, in queste ore, anche gli italiani. Tutto è nato dalla promessa tedesca di finanziare la transizione GREEN nonostante il deficit economico, che ha penalizzato l'agricoltura con l'eliminazione dei privilegi fiscali sul gasolio e un aumento delle tasse. A ciò si aggiunga anche l'afflusso di merci ucraine a basso costo, deciso dalla UE nel giugno del 2022. I motivi per cui gli agricoltori in Germania protestano sono quindi vari e alcuni di essi rappresentano un rischio anche per il settore agricolo in Italia, ma non solo. Infatti, anche gli agricoltori francesi, spagnoli, belgi e olandesi si sono impegnati in proteste nazionali, principalmente per motivi legati a effetti scaturiti da riforme ambientali e all'aumento dei costi. In generale, il 2023 è stato un anno impegnativo per il settore agricolo di tutta Europa, sia per motivi ambientali sia per motivi politici. Gli agricoltori ennesi che in questo momento protestano a Dittaino chiedono l'intervento del governo in loro favore e l'aiuto dei consumatori che spesso si ritrovano ad acquistare le lenticchie del Canada perché quelle locali difettano. Aiutare gli agricoltori vuol dire offrire una possibilità di crescita reale per i paesi dell'entro terra siciliano, sempre più abbandonati.
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