Da qualche tempo , i giornalisti di Enna, subiscono un'escalation di querele e tentativi di delegittimazione "servono più tutele e meno bavagli a sostegno dei giornalisti e della libertà di stampa che deve essere fatta dai professionisti", ha detto il segretario provinciale di Assostampa Enna. Come non essere d'accordo con questa affermazione? Assostampa nelle prime settimane di questo 2024, ha dovuto stringersi al vicesegretario per una querela e al componente della giunta regionale dello stesso sindacato, "fatti" si legge in un articolo comparso su Vivienna, "che ci lasciano tranquilli e che rendono necessario un continuo monitoraggio sullo stato della professione in provincia di Enna". Siamo lieti di apprendere che i fatti lascino tranquilli i giornalisti e confidiamo in un'azione forte dell'ordine nazionale. Sarebbe opportuno esaminare ogni post a commento e epurare quelli critici, rei di aizzare la pubblica opinione al giudizio non necessariamente positivo o alla reaction non obbligatoriamente plaudente. Bisognerebbe criminalizzare le querele ai giornalisti e punire corporalmente "i commenti lesivi della professionalità lasciati con disinvoltura sui social". L'ordine nazionale dovrebbe legiferare per i giornalisti dell'ennese, producendo, se il caso, leggi giornalistissime che impediscano a chiunque di catuniare o postare opinioni non entusiastiche dell'operato di chi scrive per veicolare il pensiero dominante. Basta con la libertà di parola, la libertà è dovuta solo a talune categorie. Gli altri si adeguino, in barba alla prima parte dell'articolo 21 della Costituzione.
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