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Immagine del redattoreAldo la Ganga

FABIO BARTOLO RIZZO in arte MARRACASH


Un nicosiano “du Salvatore”




Fabio Bartolo Rizzo nicosiano è nato nel quartiere del SS. Salvatore il 22 maggio 1979.

Con sincerità, prima di mettermi a scrivere questo tributo a un artista veramente eccezionale devo fare il mea culpa per non essermi occupato di lui prima nelle pagine di questo blog.


Sarà stato proprio perché io con il rap non riesco ad entrarci in sintonia, non riesco ad ascoltarlo, sarà stato per questo o per altro, di fatto, quando ho iniziato a documentarmi su MARRACASH, questo il suo nome d’arte, mi sono imbattuto in un artista immenso, grandissimo nel suo genere musicale e dall’ intelligenza non comune.

Nella metà degli anni Ottanta, il padre che era un po’ tuttofare, da operaio edile ad autista di camion, emigra con tutta la famiglia a Milano in cerca d’un lavoro .

Sono anni difficili, e piene di difficoltà.

Vuoi perché erano anni in cui integrarsi a Milano per dei meridionali era veramente complicato.

«Ci sfottevano perché noi meridionali gli sembravamo buffi, diversi, estranei, come succede oggi con gli extracomunitari. Io ero piccolo, scuro, avevo i capelli ricci, parlavo in dialetto e sembravo un piccolo arabo» racconta nel 2010 a Repubblica.

E vuoi perché in quella Milano da bere le differenze tra ricchi e poveri si amplificavano sempre più, a lui danno del "marocchino" e molto spesso lo chiamavano "Marrakesh".

Paradossalmente quando di tanto intanto tornava a Nicosia, veniva additato come il "Milanese".

Siamo nella seconda metà degli anni novanta, l'avvicinamento al rap.

Sceglie come sopranome Juza delle Nuvole, preso in prestito da un personaggio di Ken il Guerriero.

Ma per reazione a tutte le offese razziste subite da piccolo, più avanti il nome diventerà Marrakesh, ma con il cash, i soldi, al posto del "kesh". Marracash.

«Frequentavo un luogo di Milano, un centro di aggregazione e di ritrovo per gli appassionati che si chiamava “Muretto. Da lì ho cominciato a scrivere, a cimentarmi».

Ma non è successo immediato, si susseguono anni che Marra definisce «di buio».


Non riusciva proprio a imporsi con questo genere musicale.


Così, preso il diploma da perito elettrotecnico, cerca come tanti giovani della sua età di entrare nel mondo del lavoro.

I suoi sono lavori manuali, pesanti, sfiancanti a livello fisico ma soprattutto mentale, ma che poi in futuro gli daranno anche spunti geniali per rime leggendarie che mi piace qui riportare: "Il lavoro lo preferivo manuale / i poveri almeno ti ordinano cosa fare / i ricchi invece loro usano il plurale / prendiamo, spostiamo ed alziamo / ma dopo restano a guardare" rappa nella colossale Badabum Cha Cha.


Il 2003 è l’anno del ritorno del rap e Marra che ha tenuto duro per tutto questo tempo, è lì con tutta la sua bravura.

Inizia così, vent’anni fa, la straripante carriera musicale che dura in maniera eccezionale ancora oggi.

Il primo album “Marracash” è del 2008

Il suo successo è immediato, viene passata in radio, in TV, la cantano tutti.

Due anni dopo esce “Fino a qui tutto bene”!, che descrive il timore è quello di non riuscire mai più a replicare il successo dell’album precedente.

Il terzo King del Rap (con cui viene chiamato ancora oggi) del 2011 non fa che cementare il successo.

L'anno successivo, il 2012, segna una casella molto importante del per la sua carriera: insieme al produttore Shablo fonda l'etichetta Roccia Music.

Nel 2015 il quarto album, Status (2015), ne seguiranno altri…

Il 19 novembre 2021 esce il suo settimo album Noi, Loro, Gli Altri, che come avrà modo di raccontare il Corriere della Sera, il disco è attraversato da arrangiamenti strumentali e qualità delle rime uniche.


E’ considerato dalla critica specializzata uno dei dischi più belli mai usciti negli ultimi 20 anni in Italia.


E siamo ai nostri giorni, Nel 2022 mette a segno un altro colpo, con il featuring di Vasco Rossi ne La pioggia alla domenica.

Nel 2023 annuncia il suo primo festival, Marrageddon, con due diverse date a Milano e Napoli.

E proprio con questo evento voglio chiudere questo breve articolo.

La prima data, quella milanese del 23 settembre e la seconda quella napoletana del 30 settembre, segnano un vero e proprio cambio di passo nel panorama musicale italiano ed internazionale.

Gli ottantamila partecipati di Milano e le centoquarantamila presenze a Napoli, hanno visto la partecipazione di oltre trenta artisti.

Due città, accumunate da un'unica grande passione, quella per l'hip-hop, genere che compie cinquant'anni nel 2023 e che solo un artista dalle qualità e dal valore di MARRACASH poteva organizzare e promuovere.

Il Marragedon Festival, ha fatto ballare decine di migliaia di persone, sia a Milano che a Napoli.

Sono stati eventi senza precedenti nel mondo rep e hip hop.

Un evento che ha unito il Paese, promuovendo tolleranza e rispetto per la diversità.

Preparando questo articolo ho capito solo adesso cosa mi sono perso non amando questo genere musicale. Per chiudere veramente, mi piace ricordare che tra i tanti premi vinti in carriera da Marracash, nel 2022 ha vinto LA TARGA TENCO COME “MIGLIOR ALBUM IN ASSOLUTO” CON ‘NOI, LORO, GLI ALTRI”

A dimostrazione , che la musica e i testi di Fabio Bartolo Rizzo sono di grande valore e spessore culturale.

Grazie Fabio.

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