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Francesco Salamone

Francesco Salamone In Sicilia, gli “Antonio Presti” delle greggi dimenticate.



Si è chiuso l’Atelier sul Mare a Castel di Tusa (ME), una struttura ricettiva alberghiera - metafora di bellezza - di Antonio Presti, un personaggio straordinario della Cultura contemporanea siciliana, assai noto e stimato.

Il pretesto, la montagna burocratica delle norme Stato-Europa, rigorosamente applicate da un esercito di rigidi impiegati del parastato, per l’adeguamento a regole ottuse, finora eluse secondo fonti di informazione ufficiali, che comporterebbero l’esborso di somme francamente esose e sproporzionate all’intrapresa.

Giusto, giustissimo la levata di scudi dell’opinione pubblica contro l’iniquitá di un simile provvedimento.

Però sarei anche contento se la stessa identica protesta venisse sollevata in favore di quella scarsissima, infinitesima percentuale di ragazzi che, nelle stesse zone di Castel di Tusa e del circondario nebroideo, invece di affidarsi all’ozio, al sogno di un impiego pubblico o al reddito di cittadinanza, tentano di cimentarsi nell’impresa di allevare animali, arte zootecnica consolidata nelle nostre zone da millenni e oggi in crisi, sepolta da una moltitudine di banalità burocratiche di normative pseudo sanitarie che sfiancano, appunto, gli entusiasmi residui di una gioventù confusa e disorientata.

Anche un gregge, in Sicilia, è “bellezza” nel significato nobile e artistico di Antonio Presti!

La burocrazia è un Molok insuperabile, ingestibile, molti si rassegnano ad una resa impietosa.

Però, “Ogni impedimento è giovamento” - così mi viene da dire a tutti gli “Antonio Presti” di questa società.

Chissà se dalle ceneri di questa epoca buona solo per parassiti, non vengano fuori i germi di qualcosa di migliore e di alternativo.

Ma è davvero eroico già essere ottimisti….

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