Ben ritrovati miei monti, privati negli anni '60 delle acque - limpide e copiose che sgorgavano dalle sorgenti del monte Campanito - alienate da amministratori poco avveduti, in luogo di avviarne lo sfruttamento anche quale risorsa minerale, e così aprire a quella naturale vocazione turistica della nostra cittadina ( sicchè nessuno, oggi, rimpiangerebbe - e piangerebbe - per la penalizzante soppressione di varie strutture burocratiche) che ancora stenta a decollare e che potrebbe, invece, iniziare un cammino virtuoso ed attrattivo, con poche e "gratuite" innovazioni, quali ad es. la circolarità del traffico veicolare in un unico senso e la messa al bando di incivili fracassoni, forieri allo stato anche di di gravi pregiudizi (inquinamento dell'aria ed acustico) alla salute collettiva. L'auspicio: che l'attuale ceto amministrativo dirigente e, sperabilmente, non quelli venturi (sempre che non si debba apporre il cartello CHIUSO PER SPOPOLAMENTO DEMOGRAFICO) sappia accelerare una qualificata ripartenza, muovendo anzitutto dalla riappropriazione delle nostre risorse idriche e degli impianti (pur allo stato fatiscenti) e dall'affrancamento da esosi pastoie ed, inutili, limitanti vincoli.
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