In occasione dell’ottava edizione della rassegna libraria “Le giornate di DaVì” organizzata da Aldo La Ganga, Nicosia si pregia di ospitare eccelsi scrittori che trattano argomenti di grande interesse in modo libero ed anticonformista. Il prossimo appuntamento con “I libri a teatro” sarà giorno 17 agosto a Nicosia, presso l’atrio dell’antico teatro comunale (accanto alla scuola media “Dante Alighieri”). In quest’occasione, si terrà la presentazione del libro “Les enfants de la lune” della poliedrica autrice Felicia Lo Cicero di San Fratello, scrittrice, filosofa ed artista.
Il libro, pubblicato dalla casa editrice Eretica, è una raccolta di poesie che l’autrice scrive per onorare quelli che lei definisce “i figli della luna”: gli outsider, gli intellettuali non allineati, coloro i quali si fanno carico della loro scomoda vocazione di portare alla luce la verità senza ambiguità alcuna, contro i vantaggi del consenso, e che nella scrittura vedono l’unico mezzo per far sentire la propria voce senza cedere alle redditizie menzogne. Il libro “Les enfants de la lune” rappresenta, dunque, la loro rivendicazione sociale.
Nello specifico, tale silloge poetica si compone di quattro macrosezioni: “Quiiote e le 13 lune”, “Ritratti”, “L'angolo delle palpebre socchiuse” e “Coperti da segreto”. In quest’ultima macrosezione, l’autrice si sofferma sulla figura di Gesù in quanto contestatore del suo tempo, maestro di giustizia che, disprezzando il potere e la violenza, umiliò il suo re e tutte le figure istituzionali dell’epoca, rendendo reale la rivoluzione sociale, un cambiamento globale fino ad allora considerato solo utopistico.
L’autrice, la quale si definisce un’ermeneuta eversiva il cui fine ultimo è quello di dire la verità, riesce brillantemente ad espletare tale compito mediante il sapiente uso della scrittura. Il linguaggio alchemico, da lei con grande erudizione utilizzato, crea magia nel lettore e la sua poesia è impregnata di rimandi alla numerologia, alla fisica quantistica, alle congiunzioni astrali, al simbolismo, che rendono la poesia una “carogna giocosa” saldamente legata all’idea.
In ogni componimento, l’autrice fornisce al lettore delle vivide immagini traslandolo in pieno contatto con la natura, ricorrendo ad elementi vegetali, quali agrifoglio e quercia, animali, quali aquila e toro, minerali, quali cristallo ed alabastro, e chimici, quali silicio e zolfo.
Come gli elementi alchemici (zolfo, sale e mercurio) devono prima essere decomposti per poter essere riassemblati e creare la pietra filosofale dell’abbondanza e della saggezza, così ogni individuo deve far morire i propri elementi per poter rinascere e giungere all’illuminazione, mutando continuamente essenza in un meccanismo di distruzione e creazione del proprio sé.
La “parola in movimento” dell’autrice, che giunge dritta all’anima del lettore, si serve di erudite digressioni, come il rimando ai dervisci rotanti (citati dal cantautore Franco Battiato nella sua canzone “Voglio vederti danzare”), membri delle confraternite islamiche che, mediante ripetuti movimenti rotatori catartici di profonda meditazione, abbandonano l’ego per concentrarsi sul divino, meccanismo di purificazione dell’anima che culmina con l’estasi mistica.
Ancor più, il lettore si immerge pienamente nei componimenti poetici in cui vengono coinvolte simultaneamente più sfere sensoriali, come accade nel componimento intitolato “Il Karma degli amanti”, ove si susseguono colori orientali, musica dell’ukulele e odor giavanese. Inoltre, il volume è ornato da bellissime illustrazioni lineografiche in bianco e nero, “bianco duraturo all’altezza di neri profondi”, che contrastano con i colori dei versi, dal fulvo al cremisi. I suoi versi sono “colori in perenne movimento sulla tela della vita”, sfumature dell’animo umano.
Un libro assolutamente consigliato.
Vi aspettiamo giorno 17 presso piazza Marconi per un altro interessantissimo appuntamento con “I libri a teatro”.
Comments