Quando diciamo che questo territorio è fucina di menti brillanti ma che per poter emergere hanno bisogno di andare fuori non ci sbagliamo. E qui offriamo una prova tangibile con l’esempio di Giuseppe Laganga Senzio che è nativo di questo territorio, precisamente di Capizzi. Laganga Senzio non ha nemmeno 50 anni ed è stato da poco nominato direttore generale dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Catania. Una nomina che rappresenta la ciliegina sulla torta di una importante carriera nel settore manageriale/sanitario nonostante la giovane età. Ma tutto parte già con gli studi di tutto rispetto con la laurea in Economia e Commercio a Catania a cui è seguito un Master EMMAS alla Bocconi. La sua carriera professionale lo ha visto ricoprire il ruolo di direttore amministrativo e successivamente come commissario straordinario dell'Azienda Ospedaliera Gaetano Martino di Messina, dove ha ottenuto importanti risultati in termini di gestione e innovazione. Nel 2020 ha assunto la direzione dell'ICS Maugeri Spa di Pavia, una delle cliniche riabilitative più prestigiose in Italia. Nel 2022, è entrato a far parte del gruppo Garofalo Health Care, holding di strutture sanitarie private accreditate, ricoprendo prima il ruolo di direttore generale e successivamente quello di amministratore delegato. Questa carriera è stata anche costellata di diversi riconoscimenti e, perché no, anche dei record, dato che tra i riconoscimenti ottenuti possiamo citare l'Oscar di bilancio, il premio Best Practice Patrimoni Pubblici e il premio Innovazione SMAU ma ha anche il record di essere stato il direttore generale più giovane della sanità pubblica italiana.
Un cervello in fuga? Fortunatamente, per il territorio, no, divenendo un cervello di rientro e che oggi con il nuovo incarico di guidare l'ASP di Catania, una delle realtà più estese e complesse della Sicilia, fa il suo rientro al servizio della collettività. Mette a disposizione la sua esperienza, il suo know how, il suo aver visto realtà differenti dalla Sicilia per poter assicurare efficienza, qualità e sicurezza nei servizi sanitari offerti ai cittadini, soprattutto in un contesto di emergenza sanitaria e riforma del sistema regionale.
Una storia per la Sicilia a lieto fine che rappresenta un esempio per tanti giovani che devono fare la propria strada, inseguire i propri sogni anche fuori dalla propria comfort zone per poter raggiungere importanti e prestigiosi risultati senza dimenticare che un domani si potrà ritornare alla terra natia per mettersi al servizio della collettività, dando per due volte un servizio alla Sicilia: il primo il fatto di mettere le proprie capacità in favore di questa terra, il secondo l’essere da esempio per tutti gli altri.
Alain Calò
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