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Giuseppe Maria Amato

Giuseppe M.Amato: MA QUINDI SI FA LA GUERRA SUL SERIO?





Ho assistito in differita al Consiglio Comunale nicosiano del 17 maggio in massima parte dedicato alla questione “Hub militare”, consiglio seguito da un folto pubblico a tratti talmente coinvolto da rischiare l’intervento del Presidente, Dr. D’Amico. Appare subito chiaro come il sentire della comunità nicosiana sia quello di chi, strenuamente e nonostante le gravi difficoltà economiche oramai quotidiane, difende il futuro del proprio territorio a tutti i costi. Commenti decisi, infervorati, a tratti adirati contro la sottoscrizione dell’atto da parte del Sindaco. Tra gli scranni, poi, lascia sgomenti la percezione della esclusione ufficiale del Consiglio Comunale da una simile decisione, una esclusione che appare quasi come una vera e propria mutilazione del ruolo e del sistema di rappresentanza democratica cittadina. A fine seduta, con una encomiabile sincerità, ben due consigliere di “maggioranza” dichiarano di non aver avuto alcuna comunicazione ufficiale della Delibera di Giunta e di qualsivoglia lavoro preliminare alla approvazione dello schema di convenzione con l’Esercito. Al di là della difesa d’ufficio da parte della Segretaria Comunale della scelta di procedere senza il coinvolgimento di Consiglio e Commissioni va da sé che anche laddove fosse vero che le norme consentano alla Giunta di procedere alla approvazione di uno schema di convenzione (e non certo alla firma della stessa in nome e per conto della intera comunità) nel caso in questione si sta discutendo di una scelta epocale che vedrebbe asservire il territorio ad una “strategia” di sviluppo tra l’altro in direzione ostinata e contraria a quanto sin qui dichiarato.

A difesa della scelta, poi, il Sindaco, nel ribollire del pubblico, si è cimentato in una difesa che si basa sostanzialmente su due punti a mio modesto avviso estremamente poco condivisibili. Il primo, portato all’aula con l’ausilio di una mappa, sta nella esclusione dall’area del poligono dell’intero territorio nicosiano. E lì da ex amministratore mi chiedo quindi perché lo stesso Comune di Nicosia avrebbe dovuto star lì a sottoscrivere qualcosa non direttamente pertinente al suo stesso territorio. Il secondo sulla entusiasticamente descritta ricaduta data dal casermaggio dei militari in area. A dire del sindaco, l’Hub militare, che avrebbe sede a Sperlinga, vedrebbe un congruo numero di militari, ufficiali e sottufficiali, recarsi a Nicosia, affittare case, passar qui le vacanze con la famiglia se non addirittura trasferirsi armi e bagagli nelle plaghe erbitee

Lo cito letteralmente, ufficiali e famiglie che certo non staranno qui solamente per un panino o una birra.

Sui rischi portati dalle esercitazioni, invece, una semplice e semplicistica notazione dell’impegno dei militari a bonificare quanto eventualmente danneggiato ed inquinato e una presenza dell’ARPA a controllo di queste procedure di bonifica.

Ora, al di là della cronaca, e, mi si permetta, con il mio personale plauso per gli interventi dei consiglieri Messina e Li Volsi, voglio sottolineare alcune cose, questa volta tecniche più che politiche.

Facendo finta che la strategia scelta dal Sindaco Bonelli e dai suoi colleghi sperlinghese e gangitano, sia foriera di chissà quali vantaggi socioeconomici (che come tali vorrei poi vedere espressi quantitativamente e qualitativamente da analisi vere e non da ipotetiche proiezioni “ad matulam”) mi corre l’obbligo si sottolineare alcune cose. a) Non conoscendo la motivazione della scelta di questo poligono e non, per capirci, di un altro territorio parimenti interno e scalcagnato dell’isola, mi piacerebbe conoscere quali studi di fattibilità e da quali tecnici la scelta sia corroborata

b) Essendo l’area del poligono chiaramente interna ai due Siti Natura 2000 ITA020040 ZSC Monte Zimmara (Gangi) e ITA060009 ZSC Bosco di Sperlinga, Alto Salso (Sperlinga e Nicosia), ambuedue Zone Speciali di Conservazione ai sensi della Direttiva 92/43/CEE conosciuta come Direttiva Habitat, per le parti ricadenti nelle stesse qualsiasi attività non solo infrastrutturale ma sinanco agricola e temporanea non direttamente connessa o necessaria alla gestione di un Sito Natura 2000 va sottoposta a procedure di Valutazione di incidenza Ambientale. La stessa rappresenta, al di là degli ambiti connessi o necessari alla gestione del Sito, lo strumento Individuato per conciliare le esigenze di sviluppo locale e garantire il raggiungimento degli obiettivi di conservazione della rete Natura 2000. Inoltre, secondo le normative vigenti, per quanto riguarda l'ambito geografico, le disposizioni dell'articolo 6, paragrafo 3 della stessa Direttiva non si limitano ai piani e ai progetti che si verificano esclusivamente all'interno di un sito Natura 2000ma hanno come obiettivo anche piani e progetti situati al di fuori del sito ma che potrebbero avere un effetto significativo su di esso, indipendentemente dalla loro distanza dal sito in questione (cause C-98/03, paragrafo 51, C-418/04, paragrafi 232, 233). Ora, considerato che l’uso di un’ampia porzione territoriale montana a scopi militari con previsione di esercitazioni con manovre di mezzi anche pesanti e con simulazioni belliche in bianco ed a fuoco non possa considerarsi direttamente connessa o necessaria alla gestione di un Sito Natura 2000, la Valutazione di incidenza sarebbe stata più che fondamentale come atto propedeutico persino alla scelta dell’area e non certo posteriore alla sottoscrizione di una convenzione che, lo ribadisco, impegna il territorio a ben 30 anni di utilizzazione militare pesante.

c) L’area di che trattasi è parte integrante della nuovissima strategia SNAI, finalmente approvata per questa parte delle aree interne, strategia di grande impatto economico per le stesse aree ed in particolare per Nicosia e Sperlinga, sottoscritta da pochissimo dagli stessi due Sindaci delle cittadine del versante ennese e strategia che si basa su un percorso di costruzione di sviluppo sostenibile per il quale la salubrità la disponibilità e l’uso corretto dell’ambiente naturale appare basilare. Delle due l’una, l’ambiente è quindi protetto e preservato o rimane escluso ad ogni altra possibile scelta di utilizzazione sono al 2053?

d) Dal 24 dicembre 1976 è in vigore la legge n. 898 che regolamenta le servitù militari e che le norme sono state poi integrate all’interno del decreto legislativo n. 66 del 15 marzo 2010 relativo al nuovo Codice dell’ordinamento militare. Nello specifico, all’art. 322 del decreto si legge che “in ciascuna regione è costituito un Comitato misto paritetico di reciproca consultazione per l’esame, anche con proposte alternative della regione e dell’autorità militare, dei problemi connessi all’armonizzazione tra i piani di assetto territoriale e di sviluppo economico e sociale della regione e delle aree sub regionali e i programmi delle installazioni militari e delle conseguenti limitazioni”.

Sono membri del Comitato misto paritetico cinque rappresentanti del Ministero della difesa, due rappresentanti del Ministero dell’economia e sette rappresentanti della regione (nominati dal presidente della Giunta regionale, su designazione del Consiglio regionale). “Il Comitato è consultato semestralmente su tutti i programmi delle esercitazioni a fuoco di reparto o di unità, per la definizione delle località, degli spazi aerei e marittimi regionali, del tempo e delle modalità di svolgimento, nonché sull’impiego dei poligoni della regione”, riporta ancora il decreto legislativo. “Ciascun Comitato, sentiti gli enti locali e gli altri organismi interessati, definisce le zone idonee alla concentrazione delle esercitazioni di tiro a fuoco nella regione per la costituzione di poligoni, utilizzando prioritariamente, ove possibile, aree demaniali. Una volta costituite tali aree militari, le esercitazioni di tiro a fuoco devono di massima svolgersi entro le aree stesse. Per le aree addestrative, terrestri, marittime e aeree, sia provvisorie sia permanenti, si stipulano disciplinari d’uso fra l’autorità militare e la regione interessata”. E quindi, chiedo e mi chiedo quali atti rispondano al lavoro dello stesso Comitato in merito al suddetto poligono di Sperlinga?

Per chi non avesse idea di cosa sia e di quanto impatti un poligono militare non posso poi che rassegnare le decine e decine di studi, sentenze, procedimenti vari relativi a danneggiamenti, inquinamenti, abbandoni di rifiuti pericolosi, incendi causati dalle esplosioni, incidenti, morie di animali selvatici e di allevamento, diffusione anomala di patologie tumorali e degenerative, impatto acustico, presenza di pulviscolo da esplosioni. Si, un quadro che cozza pesantemente con le parole rassicuranti del Sindaco Bonelli ed i sorrisi di sindaci e generali lì nel castello di Sperlinga. Chiedete ai cittadini di Capo Teulada, di punta Bianca, di Contrada Izzo, chiedete a chi farebbe carte false per liberarsi dalle servitù militari.

Mi pare proprio che Nicosia e quell’angolo di monti Siciliani tra il verde Sambughetti, la puntuta Altesina e il glabro pendio di Monte San Calogero di Gangi (anche questo ZSC con il codice ITA020041), stia andando dritto a far la guerra con in testa i tre primi cittadini in grigio-verde abbigliati.

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