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Immagine del redattoreGabriella Grasso

Gli attivisti di Ultima generazione hanno ragione

Gli attivisti e le attiviste di Ultima generazione che hanno sporcato i vetri di quadri famosi rischiano fino a cinque anni di carcere. Sanno perfettamente quello che fanno. C'è chi li difende, c'è chi li offende, e c'è chi prova a capire. Noi proveremo a capire.


I giovani attivisti colpiscono opere protette da vetri resistenti perché il loro intento è scandalizzare non rovinare un capolavoro. Il loro è un gesto simbolico che serve a richiamare l'attenzione di politici indifferenti al loro presente e al loro futuro.


Gli artisti da sempre hanno ricercato lo scandalo per autopromuoversi o per promuovere una loro battaglia. Cattelan nel 2019 alla Fiera di Miami attaccò una banana su un muro con dello scotch, e fu arte. Oggi, gli attivisti di Ultima generazione usano lo scandalo per scuotere gli adulti, indignati dal gesto e incapaci di capirne il senso.


L'arte è inerte, se vuota di significato, e gli adulti autoriferiti e adirati non capiscono e non si sforzano di capire. Ma è possibile che bisogna "gettare purè di patate contro un Monet per farci sentire", hanno detto gli attivisti? E facile ridicolizzare l'impegno ambientalista dei "gretini".


L'arte veicola valori simbolici un tempo rilegati a un élite e ora patrimonio collettivo, e gli attivisti di Ultima generazione, in pieno stile avanguardista, toccano il massimo dell'oggetto simbolico con un gesto altamente simbolico.


I post di condanna e scherno di adulti terrorizzati dalla sorte delle cose e indifferenti al collasso neo climatico che condizionerà il futuro delle nuove generazioni sono stati innumerevoli. Vandali, li ha apostrofati la presidente Meloni mettendo le mani sui fianchi e col petto in fuori; eppure quei vandali sono cittadini senza voce, preoccupati del loro futuro, e usano quello che hanno per attirare l'attenzione di media e politici, distratti dal tetto del contante e dai rave party.





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