Anna Maria Ruta, Jolanda Scelfo, Federico Zeri, Giovanni de Francisco, Gennaro Tampone……….
Così scriveva Anna Maria Ruta
“Nonostante il prezioso soffitto dipinto a capriate scoperte venne occultato da una volta in muratura, esso mantiene tutta la sua bellezza e la spettacolarità dei colori e dei soggetti. Un trionfo di affreschi e di pitture che sono un unicum in Europa. “
Così scriveva , Jolanda Scelfo, consigliere nazionale dei Centri Unesco in Italia,
“Se pur restaurato e restituito agli antichi splendori, inspiegabilmente continua la congiura omertosa del silenzio e della mancata valorizzazione..”
Così scriveva Giovanni de Francisco ( chi se lo ricorda? Sua la prima monografia ampia e documentata sul tetto ligneo della Cattedrale di Nicosia, edita dall’editore ennese Il Lunario) qualche anno fa .
“Dal rosso intenso al blu, dal giallo aurato al nero, dal bianco al verde cupo», le immagini di dame e cavalieri, i gotici ritratti di personaggi paludati, i mostri irridenti, le immagini dei santi e i simboli zoomorfi, costituiscono la vivacissima decorazione del famoso soffitto invisibile della Cattedrale di Nicosia. “
Così scriveva Federico Zeri
“il soffitto fantasma perché nascosto dalla volta a botte affrescata dai fratelli Antonio e Vincenzo Manno nel 1810 a conclusione delle trasformazioni subite dalla chiesa nel corso del XVIII secolo è uno straordinario, unico monumento”
Così scriveva l' esperto Gennaro Tampone, docente dell' Università di Firenze,
«di grandissima rilevanza anche per la sua struttura di ben orchestrata carpenteria» facendo seguito alle dichiarazioni degli studiosi che nel convegno del 1998 auspicavano il restauro e la fruizione del preziosissimo manufatto rilevando alle autorità religiose e civili «l' improcrastinabilità» degli interventi.”
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