Ultimamente quando sentiamo parlare di giovani è perché devono essere criticati. Li additiamo come ragazzi senza iniziativa, svogliati, pigri, mammoni, falliti. Forse la verità è che non si vuole usare il vero attributo: inascoltati. I giovani sono inascoltati perché spesso sono utilizzati dagli adulti per i loro fini, soprammobili utili ad alimentare l’ego di qualcuno.
E la prova che i giovani sono inascoltati lo si trova nel momento in cui una comunità, come nel caso della Parrocchia di San Gabriele dell’Addolorata a Nicosia, inizia a mettersi in dialogo con i ragazzi e si crea qualcosa di buono. E oggi un gruppo di giovani, che si sono riuniti, hanno fatto in modo di donare alla comunità una nuova festa, creare (meglio, comunque, dire riscoprire) una nuova tradizione con le celebrazioni in onore di San Gabriele dell’Addolorata. Questi giovani avevano un sogno e hanno deciso di intraprendere un percorso. Molti adulti hanno sogni ma vogliono tutto e subito. Un percorso fatto di impegni e anche di sacrifici (riunendosi il sabato a prepararsi per la festa piuttosto che fare baldoria). Hanno studiato, si sono confrontati, si sono lasciati guidare e oggi si sono presentati alla comunità presentando i loro frutti.
E dinnanzi ad una società che cavalca la qualunque, che cerca passerella autoincensante in tutto, abbiamo un gruppo che nel silenzio ha operato e opera, esempio per tanti altri coetanei loro e, soprattutto, per noi che dovremmo sempre più abituarci ad ascoltare questi giovani e non dire sempre “so’ ragazzi” con accezione negativa.
Sappiamo bene che dinnanzi ad un bel risultato come quello di questi giorni vi saranno adesso tentativi di strumentalizzazione e voglia di insidiare la genuinità dello slancio di questi ragazzi, ma noi vi diciamo “Non siete soli” e vi auguriamo di mantenervi liberi, spassionati e pieni di sogni e di iniziativa per come avete dimostrato.
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