In attesa che domenica esce Germinal in cui ci occuperemo anche della vecchia FIERA DEL BESTIAME a “piazzetta”
Voglio oggi parlare del mestiere del SENSALE.
Probabilmente il vero e unico protagonista della fiera del bestiame che per secoli si tenne a Nicosia.
Il sensale, fino a una quarantina di anni fa, era veramente uno dei protagonisti delle contrattazioni che si tenevano nei mercati, nelle sagre e nelle grandi fiere, erano gli intermediari tra venditore e acquirente nella trattativa e nella definizione di contratti di vendita.
Non era difficile riconoscerli: erano persone dall’ occhio sveglio, di taglia robusta, pronti alla battuta, dalle grandi capacità, si adeguavano subito all’interlocutore che dovevano riuscire a convincere della bontà dell’affare.
Per questi motivi i sensali godevano talvolta di cattiva fama.
I sensali trattavano di tutto, sia nelle fiere che nella vita quotidiana, e potevano essere chiamati a stimare ogni cosa.
Non solo intervenivano nella contrattazione in cui c’era da mettere d’accordo un acquirente con un venditore, ma anche quando c’era da fare delle stime di beni di un’eredità.
In questi casi modificavano completamente il loro metodo di lavoro: non più battute allegre, ma contegno serio e riservato.
In un’economia agricola come la nostra, la compravendita di bestiame, con quella del fieno e della paglia, era l’attività commerciale più importante e la figura del mediatore veniva esaltata proprio in queste trattative.
La compravendita, soprattutto dei bovini, avveniva quasi sempre con la presenza del sensale.
Nel trambusto generale del mercato, dove i mediatori, anche collaborando insieme, si davano da fare per concludere più affari possibile, le contrattazioni erano vere e proprie sceneggiate, spettacoli teatrali, assistite da un capannello di persone, che duravano anche diverse ore, e che si concludevano con una stretta di mano tra acquirente e venditore che sanciva la chiusura dell’affare.
Viva i sensali
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