5 Hanno bocca e non parlano hanno occhi e non vedono
6 hanno orecchi e non odono[…] salmo 115
In pochi versetti il salmista tratteggia con efficace sintesi le caratteristiche degli idoli, ironizzando sugli stolti che in loro confidano per l’esaudimento dei propri bisogni e speranze, andando, così, incontro a inevitabili delusioni e frustrazioni.
Esito prevedibile, viste le manifeste deficienze dei suddetti simulacri: non potendo vedere , ne’ ascoltare, come potrebbero mai accogliere le preghiere degli oranti?
Queste peculiarità aderiscono, come un abito tagliato su misura , ai politici dei nostri tempi. Hanno occhi e non vedono, hanno orecchie e non odono hanno bocca e … parlano ,ah, se parlano! Di questa abilità fanno gran sfoggio sempre, ma la esercitano intensamente in un preciso momento della loro tenace, multiforme, multicolore, multipartitica attività : la campagna elettorale.
Questo è il tempo in cui anche le lingue più incespicanti si sciolgono, la prosa diventa poesia , l’eloquenza ardita tratteggia scene di un futuro prossimo di pace e prosperità, di un’età dell’oro imminente, l’approdo a El Dorado.
E non chiedono sacrifici e libagioni sugli altari come gli idoli, ma la consegna fiduciaria delle sorti del Paese per il tempo della legislatura, che,assai di frequente, non arriva mai al termine naturale. I loro discorsi si dividono in due grandi capitoli: quello delle esaltate autocelebrazioni di quanto di buono fatto, detto,proposto,tra acefali turiferari osannanti e quello delle mirabolanti promesse.
Tra tutti gli eligendi,che s’impegnano a ricordare con dovizia di dettagli l’impegno profuso a beneficio delle comunità di riferimento, locali o nazionali che siano, c’è chi, con la più bronzea delle facce, si intesta il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, chi assicura la pronta transitabilità della Sp 28 Panoramica per la quale si spende dal 2017(sic!), strada che vanta una storia da fare invidia ad un poema omerico, e che deve essere ancora totalmente demolita e ricostruita.
E restando sul territorio regionale altro tema che torna sempre utile in tempo di elezioni è quello dell’ex CISS di Pergusa ,che ormai ,considerate le promesse mai mantenute degli ultimi decenni, entrerà nel mito come Demetra e Kore! Sulle promesse da proporre all’elettorato non c’è che l’imbarazzo della scelta. iI catalogo è vasto, i temi non sono nuovi, ma in ottimo stato, è un usato sicuro, venghino,signori,venghino!
Sarebbe un peccato lasciare sul banco il buon vecchio tema del ponte sullo stretto di Messina, un buon ronzino cavalcato a turno da tutti i big della politica nazionale e regionale, e poco importa se in Sicilia l’assetto viario risale ai Borbone e le zone interne sono collegate da trazzere, anziché da vere e proprie strade, per non parlare dei treni su monobinario ; e ,signori onorevoli,non vorranno perdere l’occasione , di inserire nel programma elettorale l’abolizione della povertà, o, mal che vada, del canone Rai o la riduzione delle accise sulla benzina? Certo, la tassa piatta ,condivisa dalla trimurti del centro destra, potrebbe raccogliere consensi plebiscitari, i ricchi e i poveri ,tutti affratellati da un’unica,iniqua tassa.
E proporre di innalzare le pensioni a 1.000 euro per tredici mensilità non è un esca succulenta per i pensionati ? Quanto siano sostenibili economicamente tali progetti non è dato sapere.
A sinistra,invece,tassando le successioni e i patrimoni, si allettano i diciottenni con la dote di diecimila euro. E parlando ,sfilano sulle passerelle figurine patetiche, tirate a lucido,macabre riesumazioni, cercano di lucrare consensi con ogni mezzo,ominicchi da farsa sullo sfondo delle tragedie. Inetti e inermi come gli idoli di Samaria.
Un memorandum per gli elettori viene dal libro sapienziale di Ben Sirach : “Quando si scuote un setaccio, restano i rifiuti; così quando un uomo discute,ne appaiono i difetti. I vasi del ceramista li mette a prova la fornace,così il modo di ragionare è il banco di prova per un uomo” Siracide (27, 4-5)
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