Il presidente del Senato, Ignazio Benito Maria La Russa, non si smentisce, dopo i post su facebook inerenti Mussolini e il suo rivendicare che la fiamma del MSI arde ancora nel suo cuore, aveva detto di essersi lasciato le «nostalgie alle spalle» e che la statua del Duce è in un «angolino buio» di casa sua.
Un’altra grande bugia del presidente del Senato, il suo rapporto con il fascismo continua a essere sempre contiguo e affine, prova ne è quanto da lui dichiarato sui fatti di via Rasella.
"A via Rasella colpita banda musicale di semi pensionati"
Vediamo di fare chiarezza.
Perchè La Russa dice il Falso
Nello specifico La Russa aveva commentato l'attacco partigiano di via Rasella del 23 marzo 1944, che portò alla reazione dei tedeschi e quindi all'eccidio delle Fosse Ardeatine: "Via Rasella è stata una pagina tutt'altro che nobile della Resistenza, quelli uccisi furono una banda musicale di semi pensionati e non nazisti delle SS".
La verità su via Rasella e storicamente un’altra.
"Il terzo battaglione del Polizeiregiment colpito a via Rasella mentre sfilava armato fino ai denti stava completando l’addestramento per andare poi a combattere gli alleati e i partigiani, come effettivamente avvenne. Gli altri due battaglioni del Polizeiregiment erano da tempo impegnati in Istria e in Veneto contro i partigiani".
L’attacco di via Rasella dunque, fu un’azione di guerra contro i nazisti ed è considerata la più importante azione di guerra realizzata in una capitale europea.
A dimostrazione di ciò i sopravvissuti di via Rasella andranno a combattere contro i partigiani.
I morti hanno tra i 27 e i 43 anni. Non sono semipensionati.
Non era una banda musicale, avevano semplicemente l’ordine di marciare cantando.
Dopo il silenzio della presidente del Consiglio su questa vicenda, anche il presidente del Senato fa finta di ignorare che non furono i soli nazisti a organizzare il massacro delle Fosse Ardeatine, ebbero chiaramente così come provato da tanta documentazione il fondamentale supporto di autorità fasciste italiane".
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