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Immagine del redattoreAldo la Ganga

Il 25 APRILE , LA LIBERTA’ DI FOTTERSENE E ROSARIO CIOTTA

Aggiornamento: 9 apr 2023




Se pur con temperature freddissime e quasi invernali, Aprile è arrivato e porta in grembo quella che per tutti gli italiani e non solo, dovrebbe essere “ la madre di tutte le feste”, la festa del 25 aprile, la festa della liberazione dell’Italia e degli italiani dalla dittatura nazifascista.

E’ evidente con non è più cosi.


Non lo è più per tanti italiani che incitano all’odio razziale, sociale e umano,

Non lo è più per tanti che si schierano con quello o con quell’altro, incentivando o sostenendo guerre, guerriglie o altre tragedie, volute dagli stati e non certamente dai popoli.


Non lo è più per quei moltissimi che rimpiangono atteggiamenti umani e politici assimilabili al fascismo, all’intolleranza, al clericalismo più becero al populismo…..


Non lo è mai stato per l’amministrazione comunale della mia città: Nicosia di Sicilia, infatti in questi anni non hanno mai fatto una sola, dicasi una sola iniziativa, per ricordare i tanti partigiani nicosiani e villadoresi, che diedero la vita per contrapporsi alla dittatura fascista.


Anzi, non hanno perso l’occasione per patrocinare convegni di personaggi che nella loro vita sono stati organici al regime mussoliniano o che proteggevano banditi che oltre alle ruberie si erano macchiati di stragi di innocenti.


Ricordo benissimo il 25 aprile, festa della Liberazione, dello scorso anno, quando l’ANPI ha organizzato a Villadoro, frazione di Nicosia, alla presenza del presidente provinciale Renzo Pintus, la commemorazione di Rosario Ciotta, uno dei sette partigiani nati a Villadoro e che persero la vita nella tragica lotta di liberazione.


La tomba di Rosario Ciotta, ucciso poco più che ventenne, le cui spoglie riposano nel piccolo cimitero villadorese, riporta scolpita la sua massima “Meglio morire che tradire”.


Doveva essere una grande occasione per gli amministratori cittadini, a incominciare dal sindaco e dagli assessori tutti, di testimoniare con la loro presenza il loro attaccamento ai valori della libertà, della resistenza e della democrazia.

Non è stato cosi.

Il sindaco non c'era

Non c’era nessuno degli assessori comunali

Non c’era il presidente del consiglio.

A rappresentare tutti un consigliere comunale, persona e figura rispettabilissima, ma che io reputo del tutto insufficiente a rappresentare le nostre istituzioni locali.


Non credo che sia stato un caso, anzi credo che volutamente queste figure politiche ed amministrative hanno disertato questa importantissima manifestazione perchè lontani, lontanissimi dai valori e dalle idee che sia Il Ciotta che la Festa rappresentano.

Quest’anno abbiamo provocatoriamente sfidato il sindaco e gli amministratori comunali a onorare degnamente questa grande ricorrenza per tutti gli italiani.

In attesa di capire se almeno in questo 2023, faranno qualche attività, che anche minimamente consolidi questi valori, voglio parafrasare a tutti loro, quello che in parlamento Vittorio Foa disse al missino Giorgio Pisano` “Se aveste vinto voi io sarei morto o ancora in galera, invece abbiamo vinto noi, e tutti voi siete diventati chi sindaco, chi assessori e tantissimi consiglieri comunali.”

E’ evidente che Il 25 aprile non vi appartiene.

Aldo G. La Ganga, iscritto all’ ANPI

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