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Immagine del redattoreAldo la Ganga

IL COMUNE PIGNORA I CONTI CORRENTI DELLE FAMIGLIE CHE NON RIESCONO A PAGARE LE TASSE



Il provvedimento, voluto da questa amministrazione comunale, ha colpito soprattutto i poveri e i pensionati che non arrivano alla fine del mese.

Una norma , quella che permette ai Comuni e le Province di pignorare i conti correnti dei cittadini non in regola con il pagamento di tasse e imposte comunali che è stata inserita nella legge di stabilità nazionale 2020 (leggere Bilancio e Finanziaria dello Stato 2020).


In sostanza, sarà possibile per i Comuni che avranno accesso ai dati dell’Anagrafe tributaria, procedere ad azioni esecutive nei confronti dei cittadini morosi. Si parla, appunto, di pignoramento di parte del conto corrente o, addirittura!, di pignoramento dello stipendio!


A quanto pare, se non dovessero trovare nulla nel conto corrente – cosa che, soprattutto al Sud non è improbabile – i Comuni e le Province potranno procedere bloccando anche l’automobile.


Che dire?

La prima considerazione che va fatta è quella di ricordare ai cittadini che questa è una norma voluta dal governo dei migliori, quindi, una norma votata e sostenuta da Movimento 5 Stelle, PD, renziani, Lega e Forza Italia


La seconda, è quella che se pur consapevoli che ci sono i furbi e i grandi evasori, che non pagano tasse e imposte comunali, e bene ricordare che comunque sono una minima parte, veramente piccola, la stragrande maggioranza di chi non paga, non paga perché non ha i soldi per poter pagare.

E chi è che non arriva a pagare tasse e imposte?

In maggioranza, sono i disoccupati e i pensionati, le giovani coppie, i piccoli imprenditori.

Non è un azione di equità fiscale ma un vero e proprio ricatto.

Un esempio: avendo costretto i pensionati a tenere un conto corrente, ora i vecchietti – anche quelli con 600 euro al mese di pensione, o pagheranno la TARI e l’IMU subito, o si vedranno bloccati i conti correnti, dal nostro Comune, attraverso una società specializzata da questa amministrazione incaricata, che potrà direttamente prelevare i soldi dai loro conti correnti!


Ciò significherà che i pensionati o i disoccupati o tanti altri precari quando arriverà la TARI, se non hanno messo da parte i soldi, resteranno per un mese senza soldi per mangiare, comprare medicinali o senza la possibilità di fare fronte ai bisogni primari.


Ribadisco che non sono stupito di questo provvedimento camuffato di giustizia fiscale.


Pensate un attimo alle categorie sociali oggi più fragili: per esempio gli agricoltori che non riescono più a vendere i propri prodotti. Molti di questi agricoltori sono già indebitati con le banche: ora – se questa norma passerà – verranno anche ‘assaltati’ dai Comuni!



Superfluo aggiungere che si poteva evitare di arrivare a questa scelta discutibile e tragica per tantissimi miei concittadini.

Arrivare al blocco dei conti correnti dei cittadini morosi da parte dei Comuni avrà due effetti economici macroscopici: l’aumento del nero e, quindi, dei pagamenti in contanti e una riduzione dei consumi: perché i soldi tolti ai cittadini dai conti correnti se, da un lato, aiuteranno i Comuni, dall’altro lato lasceranno i cittadini con minore liquidità e, di conseguenza, questi ultimi dovranno ridurre i consumi, quindi da un punto di vista economico questa scelta crea in sostanza più danni che benefici.

Per concludere, spero che tanti di voi lettori comprendono che la morosità di tante famiglie non è una causa ma solo un effetto della cattiva qualità amministrativa con cui viene gestito il comune.

Sicuramente se c’era la volontà politica ed amministrativa si potevano perseguire con forza e decisione i grandi evasori e trovare soluzioni accettabile e corrette nei confronti di pensionati, operai, giovani copie ed altro.

La tassazione comunale è legata al livello di virtuosità dell’ente, mi spiego, più sono le uscite e più sono alte le tasse.

E i nostri amministratori, negli anni hanno continuato a spendere oltre 200.000 euro anno per le loro indennità e missioni.

Hanno continuato a spendere centinaia di migliaia di euro per progettazioni esterne, consulenze e contenziosi.

Non hanno per niente ridotto i costi gestionali dell’ ente e mi riferisco ai consumi elettrici e telefonici, alla cancelleria e alle forniture varie.

Non hanno smesso di elargire contributi a manifestazioni ed associazioni che meritano men che niente……

Non hanno raggiunto nessun obbiettivo di virtuosismo amministrativo, hanno continuato a spendere e spandere al disopra delle possibilità e delle capacità sostenibili dei cittadini.

Non hanno minimamente tenuto conto della grave crisi che attanaglia la città, di cui sono vittime le nostre aziende, della diminuzione del prodotto interno lordo, dell’aumento delle sofferenze bancarie, dell’aumento esponenziale dell’accesso al credito di consumo…. Insomma… SIAMO NELLE MANI DI NESSUNO.., E’ questa ultima vicenda ne è una prova.

Finisco ricordando a tutti noi che chi oggi ha firmato un contratto per far pignorare i conti ai cittadini morosi è lo stesso che non ha dato un solo euro alle imprese dopo una chiusura forzata di lunghissimi mesi a causa della pandemia……

Quindi lasciatemelo dire: ma di che stiamo parlando?.............

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