CHE FINE HA FATTO IL FINANZIAMENTO di 1.237.135,54 eur?
Sembra veramente una delle tante opere dal destino segnato: un’altra eterna incompiuta.
Il depuratore di Mammafiglia, sembra proprio destinato ad essere iscritto nel lungo albo delle opere incompiute siciliane.
Non è bastato l’arrivo, due anni fa, del finanziamento erogato dal ministero della Transizione ecologica che ammonta a un milione 237 mila euro, che copriva interamente la somma del progetto che dovrebbe mettere finalmente in funzione il depuratore, l’unico della città di Nicosia e farlo entrare finalmente in funzione dopo circa 40 anni.
Quella del depuratore di Mammafiglia è una storia che parte alla fine degli anni settanta del secolo scorso.
Un pò di cronistoria
Nel 1979 l’assessorato regionale Territorio e Ambiente concesse un finanziamento di 300 milioni di lire per la costruzione del depuratore.
Nel 1981 fu concesso un secondo finanziamento di 650 milioni di lire, che grazie all’intervento economico di 350 milioni di vecchie lire superò il miliardo.
Nel 1984 ebbero inizio i lavori e furono completati nel 1991.
Nel 1990, in attesa di dare inizio al collaudo statico, morì il presidente della commissione collaudo.
Nel 1991 il Comune chiese all’Arta la nomina di un nuovo presidente.
Nel 1992 venne nominato i nuovo presidente della commissione.
Nel 1996 tutto era pronto:la relazione di collaudo e gli atti contabili e progettuali.
Nel 1997 l’Ispettorato regionale tecnico li ritenne insufficienti.
Nel 1998 Per una verifica di quanto accaduto l’anno precedente l’assessorato nominò un altro tecnico, ma anche lui nel 1999 si dimise.
Dal 1999 al 2010 Tutto rimase bloccato.
Nel 2011 l’Arta riprese in mano la questione è diede vita una conferenza di servizi nominando un nuovo collaudatore dell’opera.
Nel 2013 Il nuovo collaudatore con una nota, al Comune e all’Assessorato, segnalò l’impossibilità di redigere il collaudo tecnico amministrativo perché non era riuscito ad ottenere la documentazione necessaria e si dimise anche lui
Nel 2016 di tenne l’ultima conferenza di servizi, dove si espresse chiaramente la volontà di chiudere l’iter, anche con un eventuale collaudo negativo, al fine di poter trasferire l’impianto ad AcquaEnna, in modo da verificare concretamente la funzionalità dell’impianto, intervenire per eventuali adeguamenti e rendere finalmente utilizzabile il depuratore.
Nel 2017 il sindaco Luigi Bonelli prese atto delle dimissioni del collaudatore e nominò al suo posto il dirigente dell’Ufficio tecnico comunale, che certifico che il depuratore non era collaudabile perché era ormai ridotta in uno stato precario e non era affidabile per depurare le acque reflue della nostra cittadina.
A seguito di questa relazione dell’ufficio tecnico comunale , l’impianto venne affidato ad AcquaEnna, la società che gestisce il servizio idrico integrato nel territorio ennese, che ha redatto un nuovo progetto di adeguamento e risanamento che è stato finanziato nel 2021.
Dal 2021 ad oggi nonostante un finanziamento ancora in essere pari ad a 1.237.135,54 euro, niente è stato fatto per dare finalmente alla città di Nicosia un servizio di civiltà e di protezione ambientale ed ecologica.
Chi doveva mettere in moto tutte le procedure per attivare il risanamento di quest’opera?
Chi doveva vigilare sulla tempistica ?
Chi doveva incalzare settimanalmente AcquaEnna per portare a compimento finalmente quest’opera?
VE LO CHIEDIAMO NOI DI GERMINAL E SOPRATTUTTO VE LO CHIEDONO I CITTADINI NICOSIANI
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