Il diritto di revoca negli Stati Uniti
Non c’è una procedura uniforme. In molti stati e località, c’è una sola elezione in cui nella stessa scheda si chiede se revocare una persona e l’eventuale sostituto. Nel Massachusetts e ad Atlantic City una persona può essere teoricamente revocata e rieletta nella stessa scheda. Il Colorado e San Francisco proibiscono questo. In Oregon si tengono 2 elezioni, una per revocare, la seconda per eleggere l’eventuale sostituto. Circa ¾ delle revoche sono a livello di consigli comunali o di consigli di quartiere. L’uso raro per le grandi città e per gli stati è dovuto all’alto numero di firme necessarie: di solito il 25% degli elettori delle ultime elezioni. In California, dove è
richiesto il 12% dei votanti delle ultime elezioni, ci sono stati 3 tentativi di revoca nel 1940, 1960, 1968, tutti falliti. Il quarto nel 2003 ha avuto successo.
Spesso nei regolamenti ci sono delle norme per evitare abusi: alcuni stati proibiscono la revoca prima di 6 mesi di amministrazione, alcuni stati proibiscono una seconda revoca nella stessa legislatura, altri nello stesso anno. Uno studio su 33 città del Massachusetts, mostra che varia il numero dei componenti necessary per costituire un comitato promotore (da 1 a 200), la percentuale di firme rispetto alle ultime elezioni (dal 5% al 25%). Alcuni stati richiedono la pubblicazione dei conti economici della campagna, degli sponsor e la verifica a campione delle firme.
Diritto di Revoca in Svizzera
In Svizzera la revoca risale al 1846 dove fu inizialmente introdotta a Berna (Abberufungsrecht). Via via si diffuse negli altri Cantoni grazie alla pressione delMovimento Democratico. E’ una revoca collettiva efunziona come una iniziativa popolare che chiede aicittadini la destituzione delle autorità locali: di tutto il parlamento (Berna, Uri, Lucerna, Soletta, Sciaffusa,Turgovia), dell’insieme del governo (Berna, Uri,Soletta, Sciaffusa, Turgovia, Ticino). Se il popolo sipronuncia a favore della revoca, vengono eletti nuovirappresentanti per il resto del mandato.Questo strumento è stato applicato molto raramente, perché I mandati degli eletti sono brevi e soprattutto a causa della forza degli strumenti del referendum e dell’iniziativa che limitano in maniera notevole eventuali abusi degli eletti.
La Revoca in Canada
In Canada nella provincia della British Columbia la revoca è stata introdotta nel 1995. Con una petizione, i cittadini possono far indire una revoca su qualunque rappresentante eletto, anche se esso è il Premier in carica. Se vengono raccolte abbastanza firme, lo Speaker della Legislatura (Presidente del Parlamento), annuncia alla Camera che il o i membri sono soggetti all’azione di revoca e viene stabilita al più presto una nuova votazione. Nel gennaio 2003 si è raggiunto il record di 22 azioni di revoca, ma nessuna è stata coronata da successo. Nel 1998 l’azione di revoca contro Paul Reitsma raccolse abbastanza firme per poter essere messa la voto. Ma Reitsma si
dimise prima e la revoca si interruppe.37
Revoca in California 2003
Il 7 ottobre 2003 si tenne in California la prima elezione di revoca del governatore dello stato. Il risultato fu che il governatore in carica, il democratico Gray Davis, fu sostituito con il repubblicano Arnold Schwarzenegger. Lo sforzo organizzativo della revoca si svolse nella estate-autunno 2003.
Prima di Davis, altri governatori (Ronald Reagan, Pete Wilson) avevano subito iniziative di revoca, nessuna però aveva raccolto firme a sufficienza.
Secondo la legge della California qualsiasi eletto può essere oggetto di una iniziativa di revoca. Occorre raccogliere un numero di firme pari al 12% dei voti delle ultime elezioni. Nel 2003 occorreva riferirsi alle elezioni del 2002 quindi raccogliere almeno 900.000 firme.
Revoca In Venezuela del Presidente Chavez
Nell’agosto 2003, l’associazione venezuelana SUMATE presentò 3.200.000 firme per effettuare la revoca. Il consiglio nazionale elettorale CNE le rifiutò affermando che erano state raccolte prima che fosse trascorso metà del mandato di Chavez.Nel novembre 2003 l’opposizione raccolse 3.600.000 firme in 4 giorni.
Il CNE rifiutò la petizione affermando che solo 1.900.000 firme erano valide, 1.100.000 dubbie e 460.000 completamente non valide. Questo secondo rifiuto della raccolta firme causò rivolte che portarono a 9 morti, 339 arresti e 1200 feriti.
Il gruppo che chiedeva la revoca fece appello alla Camera Elettorale della Corte Suprema. Furono così considerate valide ulteriori 800.000 firme, il che rendeva possibile la revoca.
Dopo una settimana la Camera Costituzionale della Corte Suprema emise una sentenza contraria, affermando che la Camera Elettorale non aveva la competenza sulla materia. Le firme vennero prese in consegna dal Governo.
Come compromesso, nel maggio 2004 la CNE stabilì che in 5 giorni tutte le firme dubbie potevano essere confermate dai loro asseriti firmatari.Alla fine di tutto questo processo, ci furono 2.436.000 firme valide. E quindi si poteva effettuare il referendum di Revoca. Fu fissata la data del 15 agosto 2004.
La domanda a cui gli elettori dovevano rispondere era la seguente:
“Sei d’accordo a revocare il mandato popolare di Presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela conferito al cittadino Hugo Rafael Chavez Frias con elezioni legittime e democratiche? SI/NO”
C’erano tre condizioni perché la revoca fosse considerata valida:
1. una affluenza elettorale di almeno il 25%;
2. più voti contro Chavez di quelli che l’avevano eletto nelle elezioni presidenziali del 2000;
3. più voti SI dei voti NO.
I risultati
1. Affluenza del 70%.
2. SI alla revoca 3.989.008 voti (Chavez era stato
eletto con 3.760.000 voti).
3. I NO prevalsero con 5.800.629 voti. Il 59%
contro il 41% dei SI.
Chavez fu quindi confermato Presidente.
Seguirono polemiche e accuse di brogli da entrambe
le parti.
L’ex-Presidente USA Jimmy Carter era a capo
degli osservatori stranieri e certificò l’assoluta regolarità delle elezioni.
Il referendum revocatorio in Bolivia del 2008 sul presidente Evo Morales
Il 10 Agosto 2008 si tenne in Bolivia un referendum revocatorio sulle più importanti cariche dello stato. Sul presidente Evo Morales, sul vice-presidente, su 8 dei 9 governatori delle regioni del paese. Morales ottenne il 67 % dei consensi, furono revocati invece 2 degli 8 governatori. Il referendum revocatorio fu suggerito dallo stesso Morales, sicuro del consenso che aveva nel paese, nel dicembre del 2007. L’opposizione rifiutò. Ma dopo che l’opposizione vines un referendum sull’autonomia della regione di Santa Cruz, nel maggio del 2008, il Senato controllato
dall’opposizione fece richiesta del referendum revocatorio sulla carica del presidente della repubblica. Anche Morales fu d’accordo. Morales aveva vinto le elezioni nel 2005 con il 53,74% dei voti.
Per essere revocato, i suoi oppositori dovevano ottenere una percentuale di voti maggiore di quella. Detta in altra maniera, a Morales bastava un consenso leggermente superiore al 46,26 %, per mantenere la carica. Invece ottenne ben il 10% di voti in più di quando fu eletto, ossia il 67% dei voti. Aumentò il suo consenso
di quasi 1 milione di voti.
Evo Morales perciò uscì dal referendum revocatorio indubbiamente rafforzato sia politicamente che come leader nazionale e regionale. L’opposizione, che ha fatto dell’autonomismo la foglia di fico dietro la quale conservare i privilege delle minoranze bianche e ricche, ha perso due dei sei prefetti (governatori) che aveva, vedendo circoscritta almeno parzialmente la sua area di influenza.
Il referendum confermativo era nato in risposta alle domande di maggiore autonomia da parte dei governi regionali di centro-destra, contrari alle riforme terriere volute dal socialista Morales - che ha la sua base elettorale nell’ovest del Paese, più povero - e desiderosi di ottenere una fetta maggiore dei proventi delle risorse del sottosuolo, in particolare del gas naturale.
Altri Stati
La revoca è prevista anche nella Federazione Russa
(ma non è mai stata posta in pratica), in Colombia
(strumento in mano ai giudici), in Argentina (a livello
provinciale e municipale: è stato tentato senza successo nel 2002 a Cordoba) no
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