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Immagine del redattoreAldo la Ganga

IL MIO PRIMO CREDITO BANCARIO, LA CENTRALE RISCHI E LO ZIO MELINO CATANIA


Chi di noi non ha avuto un sogno ? Chi non ha voluto trasformare la propria piccola attività in una piu` grande, elegante e funzionale ?

Questo probabilmente e` il sogno di ogni piccolo bottegaio o artigiano, e` questo era anche il mio sogno, trasformare il mio piccolo negozio in qualcosa di piu` grande, piu` bello, per la mia felicita` e quella dei miei clienti.

Un sogno che non mi faceva dormire la notte, per me, giovane commerciate figlio di un piccolo artigiano era sicuramente qualcosa di grande, di molto grande.

Ne parlavo con tutti, amici, clienti, famigliari…… ma non trovavo la soluzione, non sapevo dove sbattere la testa, pur di riuscire a mettere in moto questo mio grande desiderio.

Sembrava una delle tante cose impossibili, fin quanto non mi arriva una telefonata, dall`altro lato del telefono un amico mi incoraggiava ad andare in banca.

La mattina presto vado, allora non ero ancora molto abituato a chiedere……..Dopo circa una mezzora di anticamera mi riceve il direttore, mai stato prima in quell`ufficio , pieno di mobili classici libri, targhe di merito e quadri alle pareti.

Mi lascia parlare, gli spiego cosa vorrei fare, con garbo e molto timore.

Timore che mi produceva il suo portamento, un misto di eleganza e severita`.

Dopo qualche minuto, mi interrompe, il silenzio invade quella stanza, io seduto ed intimorito nonostante avessi poco piu` di vent`anni e lui li a smanettare sul suo computer.

Quei minuti mi sono sembrate ore….. lui continuava, sembrava giocasse, in silenzio, non parlava piu`.

Finalmente , mi guardo e mi disse << la banca non puo` fare niente per te` non puo` aiutarti, l`unica soluzione e che ti rivolgi alla Confcommercio, abbiamo una convenzione, solo se loro valutano la tua richiesta positivamente posso aiutarti, altrimenti mi dispiace…..>>.

Esco con il capo chino….. triste e senza una reale prospettiva.

Sulle scale incontro un mio amico che mi spiega cosa devo fare per la richiesta a questa associazione di commercianti, e mi ricorda che a Nicosia abbiamo il vice presidente provinciale, di provare a parlare con lui.

Mi si illuminano gli occhi, scendo le scale velocemente apro la porta e mi avvio verso l`azienda del vicepresidente.

Non e` distante saranno tre, quattro cento metri , li faccio quasi di corsa……..

Busso ed entro contemporaneamente, non risponde nessuno, faccio qualche passo ed intravedo che e` occupato.

Mentre aspetto continuo a ripetermi << ce la faro`, ci riusciro` a convincerlo…», aspetto e mi siedo.

Dopo qualche attimo esce un signore, capo chino e rattristito…..non era un buon presagio.Subito dopo si riapre la porta ed esce lui: elegante, rasato fresco, occhiali sulla punta del naso, capelli in ordine……Mi fa` accomodare.

Mi chiede << come ti chiami? >> , << Aldo,rispondo io>>

continua << chi e` tuo padre ? >> << don Peppino il camionista >> gli dico io << aspetta.. tuo nonno e` maestro Nardo e tuo zio Giacomino ? >> << si >> rispondo io.

Vedo i suoi occhi brillare, cosi` almeno mi sembrava.....

Capisco che aveva gia` deciso.

Mi continua a far parlare e a dirgli perche` mi serviva questo credito, ma quasi non mi ascoltava piu`.

Quando ebbi finito, lui rimase qualche secondo in silenzio, io guardai quell`ufficio, pieno di carte, carpettoni tutti messi in ordine e tanti fogli sul tavolo, sembrava un macello, ma capii presto che per lui quello era la massima espressione dell`ordine.

Alzo gli occhi che uscivano dalle lentine degli occhiali e mi disse << domani vai in banca, firmi la convenzione e ti predi questi soldi >>, mi spuntarono le lacrime ero felice come un bambino, lo abbracciai e lo ringraziai, lui ricambio e guardandomi mi disse << sono tranquillo e certo che non mi farai fare brutta figura >> mi girai e corsi via felice.

Questo per me` e` stata la prima volta che incontrai lo zio Melino Catania, affabile, sincero, sempre

disponibile a sostenere noi giovani che volevamo entrare nella vita economica di Nicosia.

Attraverso, la sua storia personale la sua esperienza e la conoscenza di uomini e donne che vivevano in questo lembo di terra siciliano, lui era la vera ed unica Centrale Rischi.

Non si sbagliava mai.

Persona unica e corretta sempre pronto ad incoraggiare e sostenere gli operatori economici.

Grazie ancora zio Melino, per quell`apertura di credito fatta alla mia persona, alla mia famiglia.

Oggi, fortunatamente che i pronto soccorso si sono quasi svuotati, la pressione si è spostata sugli sportelli bancari.

Chi fino ieri chiedeva agli scienziati un farmaco salva vita ora si rivolge ai direttori delle banche nella speranza di salvargli l`azienda o il lavoro.

Sono loro i nuovi medici.

Che non sempre, però, a quanto pare, hanno voglia di trasformarsi in eroi.

O meglio: non sembrano per ora aver percepito fino a che punto i loro assistiti abbiano bisogno di cure.

Sono guidati dalla burocrazia, dalla Centrale Rischi, dalla CERVED e chissà da quali altri controlli degni del Grande Fratello.

Cure non banali, intensive, se non proprio rianimazioni per chi rischia di chiudere e tirare giù le saracinesche una volta per tutte.

Mai come oggi servivano e servono uomini dal coraggio e dalla preparazione di gente come lo zio Melino.

Ma io ci spero ancora.

Aldo G.La Ganga

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