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Il mostro AcquaEnna e le indecisioni della politica
AcquaEnna è un mostro partorito alcuni lustri or sono dalla classe politica ennese. Tutta la classe politica dell’epoca. Maggioranza, opposizione, destra, sinistra, centro. E chi ne ha più ne metta.
In politica quando si partorisce un mostro solitamente ce ne si accorge dopo, anche se le intenzioni iniziali fossero state buone.
Il gestore AcquaEnna si è rivelato un carrozzone clientelare. Ma soprattutto una sanguisuga.
Paghiamo in provincia di Enna la tariffa più alta d’Italia. Il doppio di Milano, il triplo di Catania.
Il servizio del gestore è a dir poco scarso. Fatiscenti le riparazioni in genere, inesistenti quelle importanti, come ad esempio i bottini di raccolta di Campanito e Graffagna a Nicosia. I depuratori li troviamo solo nelle bollette. La gestione dell’emergenza, un disastro.
Tutti ci chiediamo come possiamo recedere anticipatamente dal contratto che va a scadere tra dieci anni, qualcuno mi chiede “tu che ne pensi”, tutti siamo concentrati sul COME.
Personalmente, più che al COME penso al SE.
Intanto e prima di ogni altro ragionamento, vogliamo effettivamente uscire dalla gestione AcquaEnna ?
A parte Troina, non ho visto pronunciamenti espliciti dagli altri 19 Comuni. L’altra sera a Nicosia ho captato tante incertezze e tentennamenti da parte dei rappresentanti politici presenti.
Ho detto che abbiamo avviato un ragionamento giuridico, finalizzato però a corroborare una volontà politica.
E’ la politica che muove i meccanismi della società. Non i Tribunali.
Occorre pure e certamente pensare al DOPO AcquaEnna.
Gestioni comunali con società in house ? O, forse meglio, probabilmente più compatibili con la legislazione vigente, piccoli Ambiti Territoriali Omogenei. Creare non meno di tre ATO in Provincia. O infine utilizzare anche le due Aziende Speciali Silvo Pastorali di Nicosia e Troina, in merito alla gestione locale delle risorse idriche, se necessario ampliandone gli scopi statutari con delibere Consiliari.
In qualunque ipotesi, pensare ad assorbire il personale esistente.
Conclusivamente, prima il SE, poi il COME ed il DOPO.
Il primo passo o per buttarla in inglese (lingua che mi affascina e che non conosco), il the first step è sicuramente discuterne tra i 20 Sindaci nella competente sede, cioè l’Assemblea Territoriale Idrica. E da lì verificare intanto la reale volontà politica.
E se uscisse da lì una volontà unitaria e magari unanime allora -state tranquilli- le soluzioni tecniche e giuridiche verrebbero da sole.
Nicosia 12 novembre 2024
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