Domenica, 4 giugno, il neo sindaco, con ecumenico fair play e forte della risicata vittoria, ha ringraziato il paese, ha ribadito il suo programma elettorale annunciando l'immediato e tacendo i nomi dei due assessori ancora da definire. Da oltrepalco, intanto giungevano le prime indiscrezioni sui due della cinquina, e mentre da sotto palco si perfezionavano le alleanze, Il PD leonfortese barriva per un'acuta fazionite in nulla dissimile dal PD nazionale, e, soffrendo, si accingeva a giocare il gioco del trono. Chi resterà in piedi ? Chi passerà dal peana al de profundis? Al neo sindaco toccherà l'onore e l'onere di valutare il meglio per meglio governare le macerie ereditate, e questo richiede stategia, e comunque, a metà mese, si dovrà essere pronti per il primo Consiglio comunale, presieduto dal più votato, che in questo caso è l'avvocato Licata, già segretario del PD leonfortese e probabile vicesindaco. Adriano Licata si dimetterà da consigliere eletto prima di quella data , per galanteria istituzionale, lasciando l'incarico alla dottoressa Romano? O assisterà alla nomina della o del presidente del Consiglio dallo scranno presidenziale? E Il PD leonfortese azzarderà una scelta Schleiniana o preferirà il persistente sistema tanto caro a chi c'è sempre stato? Tutto il resto: sanità, randagismo, bilancio e dissesto importano poco; al leonfortese interessa il curtigghiu anche politico. Fateci sognare ancora un poco, per il bene comune c'è ancora da tempo.
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