Ci siamo, il trentennale di quella grande vittoria politica e sociale che vide protagonisti tantissimi giovani e no è arrivato.
Era il 1993 quando si gettarono le radici di una Nicosia migliore, partecipativa e circolare.
Radici e profumi ancora oggi visibili e percepibili.
Vogliamo quindi lanciare l’idea di un convegno da tenersi entro quest’anno che “racconti” a 360 gradi la storia di quella primavera politica ma non solo che trasformò e rilanciò radicalmente la nostra cittadina.
Nella storia politica italiana sono esistiti soggetti che, come il Partito d’Azione nel dopoguerra, nonostante la breve durata, hanno lasciato un segno profondo nella società e suscitato un sentimento di orgoglio in coloro che ne hanno fatto parte.
Il Patto per Nicosia fu fondato nel 1993.
Ricordo ancora le dichiarazioni ai giornalisti per spiegare chi eravamo.
“Siamo innanzitutto cittadini con un progetto politico amministrativo trasversale per scelta e convinzione, raccogliamo ideali cattolici e idealità progressiste della sinistra tradizionale e libertaria intransigenze laiche ma anche attenzioni radicali e ambientaliste”.
Il più noto slogan del Patto fu proprio quello di riunire “identità politiche diverse per un progetto politico comune” e di essere “lievito culturale per la trasformazione della politica e della società in senso partecipativo, e di buon governo”.
Aspirazione, assolutamente unica in Sicilia di quegli anni, esso infatti attivo a Nicosia una sintesi politica partecipativa e diversificata che fu impossibile ripetere.
Questa esperienza istituzionale radicale e rigorosa della Primavera di Nicosia iniziata nel settembre 1993 necessita di essere narrata e storicizzata.
Oggi, a distanza di trent’anni dai quei giorni, alcune riflessioni sono possibili ed alcuni interrogativi legittimi.
Il Patto per Nicosia maturò in una fase di grande travaglio della politica italiana e siciliana una attività amministrativa e politica che tra le tante cose ebbe merito nel mantenere viva la questione del buon governo insieme ai cittadini.
E’ stato innovatore e precursore delle spinte partecipative associazionistiche che oggi un quarto di secolo dopo sono un aspetto importante delle grandi trasformazioni sociali in atto.
Con decenni di anticipo il Patto per Nicosia ci diede consapevolezza e forza per gettare le basi di una nuova idea amministrativa, una nuova idea della politica, una nuova idea della partecipazione esorcizzando e confinando decenni di malgoverno che dal dopoguerra si era consolidato come un monolite sulle nostre teste e sulle nostre vite.
Il Movimento pose con forza il tema dell’aggregazione di persone e di associazioni attivando una forte carica educativa di cui ancora oggi se ne vedono e se ne raccolgono i frutti.
Il Patto fu a Nicosia quel lievito che diede un’altra possibilità ai cittadini tutti, durante il trapasso della Partitocrazia e della Democrazia Cristiana e l’evento della notte del berlusconismo.
La storia non si scrive con i se. Tuttavia c’è da chiedersi se l’attuale governo cittadino non sia in qualche misura debitore di quella esperienza politica attivata e costruita nei primi anni 90.
Una “rivoluzione gentile” tentata in anni ormai lontani e che merita di essere rivalutata ed analizzata con serenità.
Una esperienza che ancora oggi attraversa la nostra comunità tutta e di cui sentiamo il bisogno di una ripresa nei suoi aspetti ideali ed effervescenti.
Quanti vorranno aderire al comitato organizzatore sono pregati di contattarmi.
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