In questo periodo di vacanze, ho pensato bene di pubblicare uno dei fabliaux più famoso e dissacrante.
I fabliaux, sono brevi racconti in versi che venivano letti da giullari o cantastorie alla popolazione dei castelli o dei comuni.
Una forma letteraria molto tipica del Medioevo, e avevano come tematica centrale il tema sessuale, ma sviluppato con dei caratteri fortemente dissacranti, a volte andando al di là di quello che la nostra epoca definirebbe decenza.
La presa in giro vuole abbracciare un po’ la società tutta di quell’epoca.
Così i personaggi al centro dei vari racconti sono preti, monaci, contadini, prostitute, ma anche dame, cavalieri e signori.
Tutti accomunati da atteggiamenti poco ortodossi.
IL PRETE TINTO
La protagonista del racconto è la moglie di un tintore, che continua a ricevere avances dal prete del paese. Di fronte ai continui dinieghi della donna, il prete decide di chiedere aiuto alla moglie del sagrestano, donna rispettata e apparentemente saggia, la quale in cambio di un lauto compenso – tra l’altro rubato dalla cassetta dell’elemosina – avrebbe cercato di convincere la moglie del tintore al tradimento. Quest’ultima tuttavia risponde con uno schiaffo alla moglie del sagrestano e continua a non cedere finché il prete, di tutta risposta, non scomunica lei e il marito tintore davanti a tutto il paese.
Alla richiesta di spiegazioni del marito, la donna gli racconta tutto e i due decidono di orchestrare un tranello al prete. Così la donna si finge disponibile ad avere un rapporto sessuale con il prete e lo invita a casa sua mentre il marito è assente. Ma il tintore rincasa prima del previsto e la donna fa nascondere il prete – che nel frattempo si era completamente spogliato – in una tinozza di tintura rossa.
Complici dell’inganno, i due coniugi iniziano a discutere tra di loro e atteggiarsi come se nulla fosse, finché il marito non decide di tirare fuori dalla tinozza “quel crocefisso che stava pitturando”. Così il prete, nudo, immobile e tutto inzuppato di pittura, viene tirato fuori e lasciato lì in posizione di crocefissione a esiccare. Ma un dettaglio colpisce immediatamente il tintore: le dimensioni troppo prosperose di un particolare punto del corpo del finto Gesù. Conviene livellarlo! Al che il prete scappa a gambe levate.
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