Quanti auspicano il ritorno delle province in Sicilia, per dare un ruolo alla città di Enna per effetto della localizzazione delle attività amministrative connesse allo status di capoluogo, vedono nell’Unione dei Comuni dell’Area Interna Troina un temibile concorrente. Questi timori sono talmente radicati da spingere il deputato regionale Fabio Venezia, che dell’Area Interna Troina è uno dei principali promotori, ad intervenire per rassicurare che Unione dei Comuni e Provincia non sono due enti in conflitto, ma due enti che possono entrare in rapporti di collaborazione. E cita il caso dell’Unione dei Comuni delle Madonie che dialoga con la Città Metropolitana di Palermo. Di esempi di collaborazione tra Provincia e Unione dei Comuni se ne trovano anche in quelle regioni dove le province non sono state abolite, come in Emilia Romagna. E’ caso della Provincia di Reggio Emilia e dell’Unione Montana dei Comuni dell’Appennino Reggiano, che nella Strategia Nazionale Aree Interne c’è dal 2014. Un caso che è stato al centro di un incontro on line tra amministratori e tecnici dell’Unione Montana dei Comuni dell’Appennino Reggiano e gli animatori del Forum Aree Interne Area Interna Troina. Il ripristino della Provincia può ridare un ruolo alla città di Enna? E’ questa la domanda che scaturisce dal paventato rapporto conflittuale Provincia di Enna e Unione dei Comuni Area Interna Troina. Ed è esattamente la domanda che si poneva il Consorzio AASTER una ventina d’anni fa nella sua ricerca “Fabbisogni formativi e Patto Territoriale”. La Provincia di Enna è una tipica area interna, che però non si caratterizza come espressione di un’unica identità territoriale perché nasce in epoca fascista dall’accorpamento di alcuni comuni della Provincia di Catania e di altri Comuni della Provincia di Caltanissetta. Non ci sono in quest’area concentrazioni urbane significative ed Enna, che pur avendo università e ospedale non riesce a svolgere un ruolo egemone, non si differenzia dagli centri urbani maggiori.
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