Il trittico di Leonforte è una spy story
- Gabriella Grasso
- 8 apr
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Così ha esordito il sindaco Livolsi ieri sera, all'incontro organizzato dall'università popolare sul trittico di Leonforte.
E difatti di giganteschi musei segreti in terre di nessuno, che eludono le sovranità nazionali e sbarrano l'accesso al pubblico; di stoccaggi esentasse, che usano le opere d'arte come valute per la circolazione di capitali incommensurabili; di una certificazione di libera circolazione rilasciata il 5 agosto del 2016 dalla Sovrintendenza di Pisa per un'opera, il trittico di Leonforte, che avrebbe dovuto fare capo a Palermo; di datazioni errate per incuria o dolo: il trittico documentato già nel 1624 e registrato nel 1628 in testamento da Giuseppe Branciforti, in alcuni documenti è considerato opera tardo cinquecentesca e in altri ottocentesca e in ultimo di controversa attribuzione . Oggi il trittico di Leonforte non è più ritenuto una copia dell'originale Giudizio Universale del Beato Angelico attribuibile a tale Scipione Pulzoni, ma una seconda versione dello stesso Beato Giovanni da Fiesole detto l'Angelico ( beatificato il 3 ottobre 1982 da Giovanni Paolo II). Il sindaco Livolsi ha anche spiegato come l'intervento sulla regolarità del certificato di libera circolazione per dubbia datazione: copia di un anonimo del XIX secolo del valore di 20.000 euro, rilasciato dal ministro Giuli con nota urgentissima, ha impedito di rilanciare sull'offerta presentata dalla casa d'aste Artè Gallery di Balerna di 702.145 franchi svizzeri, ma non ha impedito lo svolgimento della vendita presso il tribunale di Mendrisio, sezione esecuzioni e fallimenti dato che per l'ufficio di esecuzione svizzero "la questione dell'attestato di libera circolazione non rientra tra le loro competenze " per cui l'opera è stata venduta senza garanzie. Di questo e dell'esperienza con l'avvocato Marano, il gallerista romano che nel 1990 comprò dai Li destri per mezzo della casa d'aste Christie's , ha detto il già sindaco Bonanno. Sul trittico di Leonforte si parlerà ancora venerdì 11 Aprile presso i Cappuccini, in un convegno organizzato da Sicilia Antica. Oggi il trittico si trova a Chiasso presso un porto franco. Nessuno può vederlo e questo il torto più grave che si possa fare a un'opera d'arte. L'arte deve essere di tutti perché la bellezza salverà il mondo.

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