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In memoria di Giovanna Maria

Immagine del redattore: Gabriella Grasso Gabriella Grasso

Il 22 marzo del 2020 moriva la professoressa Giovanna Maria. Giovanna presidente dell'università popolare, animatrice culturale, attrice, saggista e attivista politica è stata per i leonfortesi una presenza imprescindibile e dunque ricordarla è necessario, ma anche doveroso. Il 2020 ha segnato una scissione temporale nella contemporaneità, l'ordinarietà quell'anno si è fermata e ha assunto una forma diversa nella vita di ciascuno di noi, nella vita di chi è sopravvissuto alla pandemia seppur segnato da un'esperienza marchiante. La mattina del 22 marzo 2020, Leonforte fu attraversato dalla ferale notizia: "è morta Giovanna Maria". Istintivamente pensai di telefonarle per saperne di più perché

funzionava così: conferme, smentite, approfondimenti, sfoghi e rimproveri, passavano da lei. Giovanna dalla scrivania di casa sua influenzava le dinamiche paesane. I suoi toni non erano mai accomodanti piuttosto perentori e severi e sempre diretti. Parlare con lei voleva dire discutere animatamente e argomentare le proprie posizioni, supportandole e strutturandole adeguatamente. Giovanna spingeva i suoi interlocutori a studiare quello che lei stessa studiava e approfondiva prima di una lezione o di un intervento. Nulla doveva essere "arrafazzato" neppure l'improvvisazione: aneddoti e curiosità durante le lezioni dell'università popolare servivano a alleggerire o ridestare l'uditorio schiacciato dal peso di cotanta cultura. Io la ricordo ogni giorno perchè ci sono persone che pretendono di abitare la vita degli altri anche quando muoiono e Giovanna è fra queste: il suo vocione, la sua risata e i suoi sberloni morali non sbiadiscono ma diventano parte di chi resta.



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