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la redazione

INTERVISTA A PIERGIACOMO LA VIA. “Riaccendiamo i riflettori sul tetto ligneo”.


Avvocato, perché si sta interessando al tetto ligneo?

Perché il tetto ligneo, unico in Europa, non è un’opera tra le più importanti o la più importante di Nicosia, è qualcosa di più. E’ essa stessa Nicosia, insieme al gallo-italico e al San Felice.

Ovviamente l’opera non appartiene solo a noi ma all’intera umanità.

Insomma è arrivato il tempo di riaccendere i riflettori sul soffitto ligneo della Cattedrale, sulla città e su questo fazzoletto di territorio, malmesso, depresso e senza prospettive.

 

E perché proprio lei ?

Perché ci vuole sempre qualcuno che metta in moto la macchina.

 

In un suo ultimo intervento, propone tre possibili soluzioni per la valorizzazione e la fruizione del soffitto ligneo, una multimediale/immersiva con 3D, una reale (con l’affaccio sopra la volta per piccoli gruppi di visitatori) e una riproduzione in materiale leggero per stampa 3D (nylon, propilene, ecc…) da installare come tetto interno di una struttura esistente o nuova. Può dirci qualcosa di più, soprattutto, sul grado di fattibilità?

Ma intanto vorrei premettere che, per carattere e per formazione, mi metto sempre in discussione e non sono mai innamorato delle mie idee in maniera esasperata.

E, dunque, queste tre soluzioni, che peraltro possono coesistere tra loro, non sono esaustive. Ce ne saranno tantissime, altrettanto valide e probabilmente migliori.

Il problema, come dicevo, è quello di accendere i riflettori sulla questione “tetto ligneo”. Non se ne parla più. Pensi che negli ultimi 12 anni nessun rappresentante del governo cittadino ha mai pronunciato queste due parole: “tetto ligneo”.

Un vero e proprio oscurantismo culturale, che poi si traduce in oscurantismo sociale e politico.

Il grado di fattibilità, così come il rapporto costi/benefici o le fonti di finanziamento, sono tutti temi che vanno affrontati in specifici tavoli tecnici e politici, auspicabilmente anche in tavoli paritetici con la presenza di esperti ed addetti ai lavori, intellettuali e rappresentanti della società. Il PNRR sarebbe certamente una opportunità da cogliere.

Il nostro compito è solo quello di favorire la costruzione partecipata di un progetto di valorizzazione e fruizione del soffitto ligneo.

 


Quali saranno i prossimi passi?

Insieme ad altri amici ci vediamo martedì sera, appunto per fare partire la macchina. Spero che in quella sede possa nascere un gruppo che si faccia carico di “catalizzare” le varie ipotesi, idee, proposte e di diventare il propulsore del progetto partecipato. Ma sicuramente il primo passo è rompere questo silenzio paralizzante, incontrarsi e mettere in movimento riflessioni e ragionamenti, che nascano da un ascolto reciproco e da un confronto tra persone che hanno a cuore lo stesso obiettivo.

 

Un’ultima domanda. Per usare un’espressione che lei stesso ha scritto, usciremo dall’ oscurantismo culturale e torneremo a riveder le stelle?

Si certo. Siamo qui per questo.

Dobbiamo semplicemente operare, come suggeriva Antonio Gramsci, con il “pessimismo dell’intelligenza e l’ottimismo della volontà”.

Cioè a dire da una parte essere realisti e consapevoli delle difficoltà che le sfide del nostro tempo si portano dietro e, dall’altra, non arrendersi senza provare ad affrontarle con azioni concrete e soprattutto con tanta forza di volontà. 


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