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Immagine del redattoreAldo la Ganga

L’ARRIVO DEGLI AMERICANI A NICOSIA



Sono ancora molti gli anziani che ricordano quei giorni dell’ arrivo degli americani nella nostra cittadina.

Tutti ricordano gli scontri a fuoco con gli occupanti tedeschi, che all’arrivo degli alleati produsse veri e propri comportamenti rabbiosi e assassini da parte dei militari della triplice alleanza presenti a Nicosia.

Armata che era composta in maggioranza da militari del regime fascista e dall' esercito nazista.

In attesa dell’arrivo degli americani, le truppe nazifasciste posizionarono diversi cannoni tra i ruderi del castello e l’angusta stradina della Porta Abbìa.

Non contenti istituirono Checkpoint per diverse vie della nostra cittadina tra cui uno in via Francesco Salamone e minarono all’altezza della zona Macello, quella che oggi e la statate 117.


All’arrivo degli americani i tedeschi e i fascisti , come impazziti, iniziarono a sparare sulla popolazione inerme.

Decine furono i morti civili uccisi che si lasciarono alle spalle durante la loro fuga verso Cerami e Troina.


Poche ore e gli americani avevano già riempito la piazza di Nicosia e presero il controllo delle strutture pubbliche come ospedale e carcere e soprattutto del municipio.


Attraverso l’AMGOT (Amministrazione militare alleata dei territori occupati), fissarono subito le nuove regole per l’approvvigionamento e la distribuzione delle derrate alimentari.


Nelle mura della nostra cittadina venne affisso un manifesto, a firma del maggiore comandante Ronnel Todd, ,che confermo i razionamenti alimentari e tutte le disposizioni a suo tempo emanate dal governo fascista per il rilascio della tessera annonaria, che ogni capo famiglia e suoi familiari dovevano possedere.

Era un foglio nominativo a quattro facciate dove i prelievi settimanali venivano regolamentati da delle caselle che ti permetteva di prelevare una quantità di farina, burro, di zucchero, ecc.

Ad ogni prelievo la casella veniva barrata e in oltre veniva apposto un timbro.

Ricordo ancora mia nonna che mi diceva, che durante la presenza degli americani non si poteva neanche morire, perché ti avrebbero ridotto al razione alimentare, infatti succedeva che chi perdeva un famigliare, prima di seppellirlo doveva consegnare all’ufficio competente la tessera alimentare.

Tutto questo durò parecchi mesi, anche dopo la firma a Cassibile dell’armistizio.

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