Il 23 di agosto, il sindaco Barbera ha inviato all’assessore della sanità regionale Ruggero Razza una nota sulla condizione disastrosa in cui versa, da anni, l’ospedale Ferro/Branciforti/Capra, informandolo in merito e ribadendo, pare, l’inefficienza dei vertici dell’Asp di Enna.
Lo stesso 23 di agosto, zigando leonescamente, pare che l’assessore Razza abbia impugnato carta e penna per scrivere al Direttore Generale e ai vertici dell’Asp, minacciandoli di esercitare i poteri sostitutivi. Immaginiamo il terror panico di Iudica & Co.
E infatti, nulla, da allora, è mutato, ma una solerzia di tal fatta avrà certamente ringalluzzito l’ego prostrato di un primo cittadino, che da anni invia missive e minaccia azioni forti contro l’assessore stesso e i vertici dell’Asp.
Nell’ultimo mese, il sindaco di Leonforte ha presentato le dimissioni da coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, consegnato la tessera elettorale in segno di protesta per le mancate risposte sul nosocomio leonfortese e accolto la candidatura con Fratelli d’Italia per l’Ars, insieme all’ex M5S Elena Pagana, moglie dell’assessore Razza, il quale conosceva la situazione dell’ospedale dal giugno 2020, quando aveva promesso, insieme al presidente Musumeci, di fare, con immediata solerzia e certo impegno, il necessario per la comunità che vi afferiva. L’avrà dimenticato?
L’azione assessoriale dipende dunque dalla candidatura della coniuge, in tandem, con sindaco di Leonforte? O l’assessore ancora non aveva trovato il tempo per intervenire sull’ospedale? Peccato che manchino solo poche settimane alla fine del suo mandato, altrimenti l’ospedale sarebbe certamente rinato a nuova vita.
Speriamo che anche il nuovo assessore abbia affetti legati a Leonforte e al suo nosocomio.
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