Rieccomi, mio amato pubblico di Germinal. Nonostante le mie faccende domestiche qui a Voghera, non posso di certo farmi sfuggire l’occasione per parlare dell’evento della Casazza di Nicosia, un successo senza precedenti nella mistificazione della realtà. Ogni anno, come sicuramente sarà pure quest’anno, a fine dell’evento escono numeri di spettatori mediamente sui 2, 3 mila (magari quest’anno arriviamo a 4 mila crepi l’avarizia!) e quindi si dice che è il mega evento del paese. Anche se, andando un poco indietro nelle dichiarazioni, nel 2018 ci sono stati 3300 persone e circa 450 persone coinvolte nell’evento, poi di volta in volta i numeri sono sempre stati un mistero, se non quello dei figuranti che si aggira sempre attorno a quel numero. E, se ci fate un poco caso e vi fate un poco di conti, si vede bene come se questi sono i numeri l’evento è un totale fallimento. Facciamo un conto facile facile: quest’anno si sono dichiarati 400 figuranti, mettiamo almeno altre 100 persone dietro le quinte e si arriva a 500 totale. Queste 500 persone fanno parte di 500 famiglie, composte mediamente da 3 o 4 persone. Avranno anche degli amici ai quali diranno “dai vieni a vedermi!” e quindi facciamo una media per difetto di 5, 6 persone a testa da cui la moltiplicazione ci fornisce che il minimo pubblico per un siffatto evento è di 3000 persone. Quindi il grande evento prende si e no la sufficienza. Facciamo un altro conteggino. Per la Casazza si coinvolgono le compagnie teatrali le quali compagnie stesse ogni anno mettono in scena un’opera teatrale per, come minimo, almeno 3 date diverse (l’ultima rappresentazione ha avuto 4 date) ed il cinema è sempre pieno per questi eventi. Considerando la capienza del cinema di 300 persone circa, vediamo come l’ultima rappresentazione teatrale di una compagnia, che sarà composta da 30 persone al massimo, ha raccolto 1200 persone.
Facciamo adesso una divisione: posto anche a 4 mila (tanto si sparerà questo numero quest’anno) a fronte di 500 tra figuranti e organizzatori, il rapporto è di 8 persone per figurante, mentre la rappresentazione teatrale della compagnia restituisce un rapporto di 40 persone per figurante, cinque volte tanto la Casazza! Non ci vuole una laurea in economia per capire che la Casazza è, in parole povere, tutto fumo e niente arrosto.
Poi vabbè ci saranno anche le considerazioni sul fatto che una precisa percentuale (ma non si sa di quale valore assoluto) del pubblico viene da fuori Nicosia (anche Sperilinga conta fuori Nicosia) e là è facile comprendere da dove proviene quel flusso (se esiste, poi ci devono spiegare se all’atto della compravendita del biglietto chiedono da dove vengono i fortunati visitatori) dato che, ad esempio, i club service, nella loro logica di creare eventi di “interclub” si scambiano presenze tra i vari eventi nei paesi dove vi sono quei club. Ben altri sono gli eventi, spesso boicottati dalla sedicente intellighenzia tutta schierata per la Casazza fatta in “nome di Nicosia”, che portano pubblico anche da fuori Sicilia senza la prosopopea di fare qualcosa in “nome di Nicosia” (ma vabbè gli eventi sono belli commisurati al livello di passerellismo ottenibile, andate a vedere la bacheca di Bonelli, non troverete mai gli eventi dei “nemici”, alla faccia del sindaco di tutti).
Se poi vogliamo continuare a raccontare la favoletta che la Casazza è un bene pubblico (ma se il pubblico è pagante), che appartiene a Nicosia (però chissà perché ci sono sempre i soliti volti a fare la passerella), dato che ormai in questo paese si può raccontare che anche gli asini volano, continuate pure a raccontare la favoletta.
Ma, forse si chiede troppo, per una volta accanto ai tanti comunicati trionfalistici, dato che è un bene pubblico perché non si fa un bel comunicato in cui si parla di bilancio economico dell’evento e di come vengono impiegati gli introiti dei biglietti? O questa parte non è un “bene pubblico”?
La casalinga di Somma Lombardo
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