Lettorə,
le cose che potrebbero mancare di più nel futuro—e che già cominciano a mancare—saranno le Possibilità. Questo fenomeno si può osservare bene nei vetusti paesi di provincia, quale il mio. I giovani consapevoli del futuro che li attende, e mossi dalla voglia di Possibilità, fuggono dalle proprie culle, prima di restarne avvinghiati.
Tuttavia, la paura del ceto canuto del crollo demografico, spinge a promettere grandi possibilità a chi resta, garantendo una vita libera e stimolante.
Queste possibilità, tuttavia, non esistono. I paesi di provincia hanno una cultura sociale gretta, che valuta una vita senza personalità e ordinaria come un pregio, e lo sfruttamento lavorativo come un vanto.
In principio, le persone non dovrebbero sentirsi costrette a vivere nelle proprie culle. Una delle tante libertà è trovare dimora in ogni luogo del mondo, anche lontani dal proprio luogo di nascita. Tuttavia, per assecondare il desiderio di ripopolare i paesi, che vanno in contro a una crisi demografica, bisogna garantire a chi resta la possibilità di vivere secondo le proprie scelte—non solo in ambito lavorativo, ma anche culturale. L’attenzione delle amministrazioni dovrebbe concentrarsi sul riformare e ristrutturare le scuole e sulla costruzione di nuovi spazi pubblici. Così facendo, riusciremo magari a dare una nuova facciata ai nostri cari villaggi. Una buona serata,
G. Gallo
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